È quanto prevede una revisione del sistema della perequazione finanziaria posta in consultazione oggi dal Consiglio federale
BERNA - I Cantoni a forte potenziale di risorse dovrebbero versare meno soldi per sostenere quelli meno ricchi. È quanto prevede una revisione del sistema della perequazione finanziaria posta in consultazione oggi dal Consiglio federale. In particolare, la dotazione minima garantita di risorse dovrebbe essere fissata all'86,5% della media svizzera.
Il Governo aderisce così a una proposta formulata dalla Conferenza dei governi cantonali (CdC). Partendo dalla constatazione che l'obiettivo della dotazione minima di risorse all'85% è ampiamente superato da tutti i Cantoni (il Giura, cantone finanziariamente più debole, ha raggiunto nel 2018 un indice dell'88,3%), la CdC aveva proposto al Consiglio federale di portare tale soglia all'86,5%. Oggi, approvando un rapporto sull'efficacia della perequazione, il Governo ha appoggiato tale proposta, ritenendo la dotazione attuale delle risorse troppo elevata.
Altro cambiamento preconizzato: gli importi versati dalla Confederazione e dai Cantoni "ricchi" a quelli "poveri" dovrebbero essere calcolati annualmente, e non più ogni quattro anni. Così l'importo compensativo seguirà l'evoluzione effettiva delle disparità tra i Cantoni.
Ogni quattro anni il Consiglio federale presenta al Parlamento un rapporto sull'efficacia della perequazione finanziaria. Questa analisi valuta il raggiungimento degli obiettivi e serve da base per stabilire la dotazione dei fondi ed eventuali adeguamenti del sistema. Il rapporto è ora posto in consultazione sino al 30 giugno. In settembre l'Esecutivo trasmetterà il relativo messaggio all'attenzione del Parlamento e sottoporrà una proposta in merito alle risorse sbloccate, si legge in una nota odierna.
Da segnalare che i versamenti di compensazione finanziaria per il 2018 sono cresciuti di 102 milioni rispetto all'anno precedente e ammontano a quasi 5,1 miliardi di franchi. Al Ticino sono andati in totale circa 41 milioni, ovvero 6 milioni in meno rispetto al 2017, mentre ai Grigioni 268 milioni, pari a un calo di circa 300'000 franchi.