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SVIZZERAReati fiscali, no a pacchetto di contromisure

22.02.18 - 15:18
Il Consiglio federale non intende presentare al Parlamento un nuovo pacchetto di misure per combattere i reati fiscali sul territorio nazionale
Ti Press
Reati fiscali, no a pacchetto di contromisure
Il Consiglio federale non intende presentare al Parlamento un nuovo pacchetto di misure per combattere i reati fiscali sul territorio nazionale

BERNA - Il Consiglio federale non intende presentare al Parlamento un nuovo pacchetto di misure per combattere i reati fiscali sul territorio nazionale. In una sua risposta odierna, il governo afferma di non possedere dati affidabili sulla portata della sottrazione d'imposta in Svizzera.

La consigliera nazionale Margret Kiener Nellen (PS/BE) aveva presentato una mozione domandando di colmare le lacune di controllo e legislative note alle autorità fiscali, intervenendo urgentemente. A suo avviso, con la rinuncia definitiva alla revisione del diritto penale in materia - posta in consultazione nel 2013, "congelata" nel 2015 e definitivamente abbandonata nel novembre dello scorso anno - il rischio è che la Confederazione rimanga una piazza per il denaro sporco.

La riforma abbandonata, lanciata dall'allora consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf, avrebbe permesso ai Cantoni di obbligare le banche a fornire informazioni concernenti un cliente in caso di sottrazione d'imposta. Per «rafforzare la credibilità agli occhi dei contribuenti onesti», la deputata socialista chiedeva nella sua mozione al governo di adottare provvedimenti volti a promuovere l'equità fiscale, così come termini di prescrizione più dilatati.

Kiener Nellen portava a sostegno della sua posizione diverse cifre, evocando ad esempio una stima dell'evasione fiscale in Svizzera per 103,4 miliardi di franchi, l'equivalente di un'imposta sul redditto di 20,7 miliardi (fissando un'aliquota del 20%). Denaro di cui Confederazione, Cantoni, Comuni, popolazione e imprese sono privati ogni anno a causa di valori non dichiarati, scriveva nelle sue motivazioni.

Il Consiglio federale però, proponendo di respingere la mozione, risponde che questi numeri si basano unicamente su ipotesi e speculazioni: non esistono dati sicuri. Il parere della parlamentare bernese non è condiviso in molti punti. Innanzitutto, fa notare l'esecutivo, le molte autodenunce degli ultimi anni confermano che gli sviluppi internazionali negli ambiti della trasparenza e dello scambio di informazioni hanno ripercussioni anche sui contribuenti elvetici.

Per quel che concerne i valori patrimoniali detenuti da svizzeri presso banche locali, la legislazione non prevede un sistema di notifica, ma la riscossione di un'imposta preventiva. Infine, il governo ricorda che il Parlamento ha ridotto il termine di decadimento per la sottrazione d'imposta da 15 a 10 anni (quello per la frode fiscale è rimasto invariato a 15 anni) e rifiutato di prolungare quello di prescrizione assoluta da 10 a 15 anni, proposto nel messaggio concernente la revisione parziale della legge sull'IVA.

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