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BERNAUn anno in chiaroscuro per la politica estera svizzera

21.02.18 - 13:46
I rapporti con l'Unione europea in particolare non soddisfano il Consiglio federale
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Un anno in chiaroscuro per la politica estera svizzera
I rapporti con l'Unione europea in particolare non soddisfano il Consiglio federale

BERNA - È in chiaroscuro il bilancio della politica estera elvetica per l'anno 2017. Se le relazioni con i partner mondiali, pace e sicurezza, sviluppo sostenibile e prosperità sono valutate positivamente, i rapporti con l'Unione europea non soddisfano il Consiglio federale.

Le relazioni tra Confederazione e UE restano infatti fragili e necessitano di chiarimenti, afferma il governo nel suo Rapporto sulla politica estera 2017 adottato oggi. La normalizzazione dei rapporti con l'UE non c'è infatti stata, in particolare per via della decisione di Bruxelles di limitare a un anno l'equivalenza della Borsa svizzera.

Come noto, Bruxelles ha legato il riconoscimento dell'equivalenza della Borsa elvetica a significativi passi avanti sull'accordo quadro istituzionale. Il Consiglio federale critica però questo legame giudicandolo inadeguato e discriminatorio, accusando inoltre l'UE di indebolire la piazza finanziaria svizzera.

I negoziati sulle questioni istituzionali sono comunque proseguiti nel 2017. Malgrado 19 round di trattative dal 2014, non si delinea tuttavia ancora una soluzione. Il Consiglio federale si dice comunque «determinato a continuare e concludere questi negoziati, a condizione che conducano a una soluzione che serva gli interessi della Svizzera».

Singoli progressi sono stati compiuti con gli Stati limitrofi su tutta una serie di importanti questioni bilaterali, come ad esempio l'accordo intergovernativo fra Svizzera e Francia relativo alla fiscalità applicabile all'aeroporto di Basilea-Mulhouse (EuroAirport).

Rimane invece ancora da raggiungere l'intesa con la Germania in merito alle rotte d'avvicinamento all'aeroporto di Zurigo. Per quel che concerne l'Italia, l'esecutivo ricorda che l'accordo sull'imposizione dei frontalieri non è ancora stato ratificato da Roma; per Berna resta comunque «una priorità».

Più in generale, tra gli interessi principali della Svizzera figura la stabilità regionale in Europa. Anche l'Asia ha assunto un'importanza particolare, soprattutto per quanto concerne le relazioni con la Cina e con l'India, che nel 2017 sono state rafforzate in occasione di visite di Stato e presidenziali.

La Svizzera continua inoltre a essere regolarmente coinvolta a livello internazionale a favore della pace e della sicurezza. La Confederazione ha ad esempio assunto nuovi mandati in qualità di potenza protettrice con l'Iran e l'Arabia Saudita.

Berna ha anche avuto un ruolo importante nei processi di pace in Mozambico e Colombia. I colloqui relativi alla Siria e a Cipro si sono inoltre svolti su territorio elvetico. La scelta di conferire a uno svizzero l'incarico di segretario generale dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) ha poi ribadito, ancora una volta, il potenziale e la credibilità del nostro Paese nel ruolo di mediatore, sottolinea il Consiglio federale.

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