Resta invece saldo il fronte dei contrari. Lo rivela il secondo sondaggio Tamedia in vista delle votazioni del prossimo 4 marzo. Aumenta il consenso per il nuovo ordinamento finanziario 2021
BERNA - Il sostegno all’iniziativa popolare No Billag si sta indebolendo, ma soltanto di due punti percentuali. Lo rivela il secondo sondaggio Tamedia in vista delle votazioni del prossimo 4 marzo, a cui negli scorsi giorni hanno preso parte oltre 17’000 persone. Il 38% degli intervistati si dice infatti intenzionato ad approvare l’abolizione del canone radiotelevisivo obbligatorio (all’inizio di gennaio i favorevoli erano al 40%). Continua dunque a prevalere il fronte dei contrari, che attualmente raggiunge una percentuale del 61% (+2% rispetto al precedente rilevamento). La quota degli indecisi è ancora all’1%.
Il “sì” è ancora UDC - Invariata l’appartenenza politica della stragrande maggioranza dei favorevoli: il “sì” prevale infatti tra gli elettori dell’UDC (72%). Tra quelli degli altri principali partiti si mantiene salda la posizione dominante dei contrari. Soprattutto tra socialisti e Verdi, dove i contrari si attestano rispettivamente all’84% e all’81%.
I favorevoli non sono i più giovani - I politologi Lucas Leemann e Fabio Wasserfallen rilevano, inoltre, che il sostegno a No Billag è soprattutto maschile. E per quanto riguarda l’età degli aventi diritto di voto, si constata che l’abolizione del canone obbligatorio è ben vista, con una percentuale del 43%, in particolare dalle persone tra i 35 e i 45 anni. E non dagli under 35, pur essendo quest’ultimo il gruppo più vicino alle nuove offerte mediatiche come Netflix e simili. Dal punto di vista delle regioni linguistiche, la percentuale dei contrari è simile in tutta la Svizzera. In Ticino si parla attualmente del 54%.
Quale futuro per la SSR? - Ma quale sarebbe il destino della SSR se l’iniziativa fosse approvata? Il 41% degli intervistati ritiene che la SSR continuerebbe a esistere, proponendo tuttavia un’offerta “light”. Una convinzione, quest’ultima, diffusa soprattutto tra gli elettori UDC. Per il 32% delle persone (e in questo caso si tratta prevalentemente di socialisti e Verdi) l’iniziativa porterebbe alla chiusura definitiva della SSR. Soltanto il 3% crede invece che i Cantoni interverrebbero per salvare almeno una parte dell’azienda.
Passa il nuovo ordinamento finanziario 2021 - Si va invece verso l’approvazione, il prossimo 4 marzo, del secondo oggetto in votazione: il nuovo ordinamento finanziario 2021, che prevede di concedere alla Confederazione una proroga di quindici anni per il diritto di riscuotere l’imposta federale diretta e quella sul valore aggiunto. Il 59% degli intervistati intende infatti votare “sì”. I contrari si attestano invece al 20%. Ancora alta la percentuale degli indecisi: 21%.
«Una proroga necessaria» - Restano invariate le argomentazioni: i favorevoli ritengono che la proroga sia necessaria per garantire il finanziamento dei compiti della Confederazione, mentre per i contrari serve invece un cambiamento radicale per rispondere meglio all’aumento annuale delle spese.
Il sondaggio
Sono 17’067 le persone da tutta la Svizzera che il 1. febbraio 2018 hanno preso parte al secondo sondaggio Tamedia sulle votazioni del prossimo 4 marzo. Un sondaggio condotto in collaborazione con la LeeWas GmbH dei politologi Lucas Leeman e Fabio Wasserfallen. I dati sono stati ponderati sulla base di variabili demografiche, geografiche e politiche. Il margine d’errore è di 1,1 punti percentuali. Più informazioni su tamedia.ch/sondage