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BERNA«Obsoleta, inutile, superflua», chiesto il ritiro della RASA

19.09.17 - 17:00
Numerose le richieste agli iniziativisti durante le discussioni. Lo spinoso dossier passa ora al Consiglio degli Stati
tipress
«Obsoleta, inutile, superflua», chiesto il ritiro della RASA
Numerose le richieste agli iniziativisti durante le discussioni. Lo spinoso dossier passa ora al Consiglio degli Stati

BERNA - «Inutile». «Superflua». «Obsoleta». «Controproducente». «Una provocazione». Il Consiglio nazionale non è stato avaro di critiche oggi nei confronti dell'iniziativa RASA, che ha bocciato con 125 voti contro 17 e 50 astenuti.

Durante le discussioni, in molti hanno chiesto agli iniziativisti di ritirare la loro proposta (che prevede l'annullamento del risultato della votazione del 9 febbraio 2014). Insomma, i deputati hanno fatto capire di non essere disposti a scoperchiare il vaso di Pandora e a vivere nuovamente una campagna di votazione sull'immigrazione.

Tanto più che qualunque sia l'esito dell'iniziativa RASA ("Raus aus der Sackgasse", in italiano "Fuori dal vicolo cieco") l'interpretazione può differire a seconda da che schieramento politico lo si guardi. Un suo rifiuto in votazione può infatti essere valutato in più modi: una richiesta di disdire la libera circolazione delle persone con l'Ue o una conferma della via scelta dal Parlamento per applicare l'iniziativa "contro l'immigrazione di massa"?

Con l'abrogazione delle disposizioni introdotte con l'iniziativa "contro l'immigrazione di massa", ha poi ricordato Giovanni Merlini (PLR/TI), non verrebbero eliminato solo il conflitto tra Costituzione e l'Accordo di libera circolazione, ma anche le norme sulla limitazione dell'immigrazione e sulla priorità alla manodopera indigena.

Insomma, per Matthias Jauslin (PLR/AG) l'iniziativa RASA crea solo incertezza e nuove confusioni. Secondo Nadine Masshardt (PS/BE), gli iniziativisti hanno comunque avuto il merito di proporre una «rete di sicurezza» nel caso in cui il Parlamento non fosse riuscito a sbrogliare la matassa del dopo 9 febbraio, ma oggi il loro testo è diventato superfluo.

Per Daniel Brélaz (Verdi/VD) l'iniziativa permetterebbe di «purificare giuridicamente» la Costituzione. Per il vodese è però irrealistico credere che ciò basti per farla approvare da popolo e cantoni.

In diversi hanno anche ricordato che la soluzione uscita dalle Camere federali è anche stata legittimata dal fatto che il referendum contro la legge d'applicazione dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa è fallito. Per questo motivo, ha spiegato Silva Semadeni (PS/GR) «è realistico e necessario accontentarsi del compromesso raggiunto e guardare al futuro».

Insomma, per Marco Romano (PPD/TI) «siamo fuori dal vicolo cieco». Per il ticinese sostenere l'iniziativa significa inasprire un dibattito che in questo momento è tutt'altro che necessario.

Da destra le critiche si sono concentrate soprattutto nei confronti dei promotori dell'iniziativa, che si sono mossi per cancellare le nuove norme sull'immigrazione subito dopo la loro approvazione da parte del popolo. Secondo Lorenzo Quadri (Lega/TI), al di là di quel che si possa pensare della libera circolazione delle persone e dei rapporti con l'Unione europea, l'iniziativa «è scandalosa» e «prende a pesci in faccia la democrazia».

Per Gregor Rutz (UDC/ZH) la situazione attuale è assurda: «la popolazione ha votato una iniziativa, il Parlamento ha approvato una legge d'applicazione che non la rispetta e ora si vuole modificare la Costituzione per renderla conforme alla legge adottata». «Non ha alcun senso!», ha sostenuto lo zurighese invitando i colleghi a bocciare l'iniziativa RASA.

Prima di adottare la raccomandazione di voto, la Camera ha anche dovuto decidere se opporre al testo un controprogetto. Tre erano le proposte sul tavolo: la prima, presentata dai Verdi, proponeva di modificare l'articolo 121a per fare in modo che la Svizzera gestisca l'immigrazione degli stranieri nel rispetto dei suoi impegni internazionali. Sarebbe anche stato incoraggiato il ricorso alla manodopera indigena e tolto nel contempo ogni riferimento a tetti massimi e contingenti.

Gli ecologisti avrebbero voluto anche iscrivere nella Costituzione le misure di accompagnamento alla libera circolazione, in particolare contro il dumping salariale e il peggioramento delle condizioni lavorative.

Il secondo controprogetto, presentato dai Verdi liberali, era simile al primo ma non faceva riferimento alle misure accompagnatorie. Il terzo è stato presentato dall'UDC. Chiedeva una modifica delle disposizioni transitorie per esigere la disdetta dell'Accordo di libera circolazione entro 12 mesi. La Confederazione non avrebbe inoltre più potuto concludere trattati internazionali che riconoscano la libera circolazione a cittadini stranieri.

Per l'UDC quest'ultima proposta avrebbe il merito di fare chiarezza. «Per avere la certezza del diritto - ha sostenuto Rutz - bisogna applicare quanto chiesto dall'iniziativa 'contro l'immigrazione di massa', e se non è sufficiente basta adottare il controprogetto democentrista che chiede la disdetta della libera circolazione».

Secondo Balthasar Glättli (ZH) la soluzione è la controproposta ecologista che permette di assicurare la via bilaterale e di iscrivere nella Costituzione le misure accompagnatorie. L'abrogazione della libera circolazione delle persone come chiesto dall'UDC non farebbe altro che riaprire il dossier di una eventuale adesione della Svizzera all'Ue, ha aggiunto lo zurighese.

Difendendo il controprogetto verde-liberale, Tiana Moser ha affermato che approvandolo si potrebbe migliorare la sicurezza giuridica. Nella proposta del PVL vengono infatti ripresi i principi generali dell'iniziativa «contro l'immigrazione di massa» togliendo nel contempo gli aspetti problematici come i contingenti.

Alla fine il Nazionale non ha però dovuto scegliere quale controprogetto adottare: con 124 voti contro 67 e una astensione ha deciso di non proporne nessuno. Il Parlamento non vuole insomma guardare al passato ma vuole concentrarsi sul futuro e per farlo in molti hanno chiesto il ritiro dell'iniziativa RASA.

Gli iniziativisti per il momento preferiscono però temporeggiare. Contattato dal quotidiano "24 Heures", Sean Serafin, membro del comitato d'iniziativa, ha detto che quest'ultimo «ha preso atto» della decisione del Consiglio nazionale e che intende ora «analizzare le posizioni dei vari gruppi parlamentari».

Lo spinoso dossier passa a questo punto al Consiglio degli Stati.

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COMMENTI
 

GIGETTO 6 anni fa su tio
Abolire immediatamente la RASA!!!!!

Danny50 6 anni fa su tio
L'iniziativa per cancellare l'iniziativa cancellata dall'UE con la complicità dei politici a Berna. Anacronica perlomeno.
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