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SVIZZERASicurezza alimentare: diverse voci fuori dal coro

07.09.17 - 15:20
Sicurezza alimentare: diverse voci fuori dal coro

BERNA - L'articolo costituzionale sulla sicurezza alimentare non fa l'unanimità di tutte le associazioni legate all'ambiente e all'agricoltura. L'Alleanza per la sovranità alimentare e il sindacato agricolo Uniterre contestano alcuni passaggi presenti nel testo dell'iniziativa in votazione il prossimo 24 settembre.

Uniterre ha lasciato libertà di voto, ha ricordato oggi davanti ai media Rudi Berli della segreteria del sindacato agricolo. L'Alleanza per la sovranità alimentare - che riunisce circa 250 organizzazioni e persone interessate nel settore agricolo, ecclesiastico e sociale - ha invece deciso di opporsi all'iniziativa.

L'associazione si dice contraria a causa di due punti problematici inseriti nel testo: «l'agricoltura e il settore alimentare devono rispondere alle esigenze di mercato» e la necessità di «relazioni commerciali transfrontaliere» per lo «sviluppo sostenibile dell'agricoltura e della filiera alimentare».

Pierre-André Tombez, presidente dell'Alleanza per la sovranità alimentare, ritiene che «più mercati e maggior sostenibilità sono incompatibili» e «il Consiglio federale ha chiaramente deciso quale mercato privilegiare, ovvero quello della competitività e del liberalismo a oltranza».

«La sicurezza alimentare è incompatibile con un mercato libero poiché minaccia la produzione locale» ha detto Berli, sostenendo che «abbiamo bisogno di un'organizzazione di mercato che permetta agli agricoltori di vivere della loro produzione».

Nel caso di un "sì" al 24 settembre, le associazioni dei consumatori e quelle agricole dovranno essere "molto vigili" sull'applicazione del controprogetto sulla sicurezza alimentare. Quest'ultimo "lascia un grosso margine di interpretazione nell'elaborazione delle politiche alimentari".

Il Consiglio federale ha assicurato agli agricoltori che i mercati sono già aperti e il sistema funziona: l'obiettivo non è quello di esporre l'agricoltura elvetica a una concorrenza più intensa. L'Unione svizzera dei contadini (USC) ritiene che l'articolo di legge promuova il commercio equo e non il libero scambio.

Il decreto federale sulla sicurezza alimentare potrebbe essere inserito nella Costituzione svizzera nel caso di un'approvazione popolare il prossimo 24 settembre. Si tratta di un controprogetto a un'iniziativa popolare, lanciata dall'USC, che mira a rafforzare la fornitura di prodotti alimentari provenienti da una produzione svizzera sostenibile e diversificata.

L'importanza della sicurezza alimentare non è stata messa in discussione, ma le Camere federali hanno ritenuto l'iniziativa poco chiara e troppo incentrata sulla produzione svizzera. Da qui la decisione di presentare un controprogetto da sottomettere al popolo. L'USC, soddisfatto dalle modifiche inserite, ha ritirato l'iniziativa sostenendo con una campagna il "sì" al nuovo testo.

Altri progetti legati all'alimentazione sono tuttora in corsa, ad esempio l'iniziativa per la sovranità alimentare lanciata da Uniterre, che chiede a Berna di rafforzare il ruolo di un'agricoltura ecologica e dei piccoli agricoltori.

Il testo è stato depositato nel marzo dello scorso anno ed è anche sostenuto dall'Alleanza per la sovranità alimentare. Il Consiglio federale si oppone all'iniziativa, che sarà dunque probabilmente sottomessa al giudizio popolare tra il 2018 e il 2019.

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