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BERNATurni di lavoro "interminabili", sindacati sul piede di guerra

02.05.17 - 12:35
Nel mirino le iniziative parlamentari dei consiglieri Keller-Sutter e Graber: «Una prima tappa verso settimane molto lunghe con lavoro notturno e domenicale»
Keystone
Turni di lavoro "interminabili", sindacati sul piede di guerra
Nel mirino le iniziative parlamentari dei consiglieri Keller-Sutter e Graber: «Una prima tappa verso settimane molto lunghe con lavoro notturno e domenicale»

BERNA - I sindacati sono scesi nuovamente in campo oggi contro quelli che giudicano "massicci attacchi" contro la salute dei salariati. Per Unione sindacale svizzera (USS) e Travail.Suisse, le iniziative parlamentari dei consiglieri agli Stati Karin Keller-Sutter (PLR/SG) e Konrad Graber (PPD/LU), volte a limitare la registrazione della durata del lavoro e già accolte da una commissione, costituiscono una flessibilizzazione «radicale e unilaterale».

«Questi due eletti vogliono sopprimere per una parte consistente dei salariati la registrazione della durata del lavoro» e i limiti che le sono conferiti, scrivono le due confederazioni sindacali in un comunicato diramato oggi.

Il tempo di lavoro - I testi prendono di mira la registrazione del tempo di lavoro, la sua durata massima settimanale, la regolamentazione degli orari, il riposo notturno e domenicale e il diritto alla pausa.

Concretamente il testo della liberale radicale chiede una deroga alla registrazione della durata del lavoro per quadri e specialisti. Quello del democristiano invoca una maggiore flessibilità per durata di lavoro e tempi di riposo per queste categorie di personale. Inoltre, a suo avviso, alcuni settori dovrebbero essere esentati, a determinate condizioni, dall'obbligo di non superare il limite di durata di lavoro settimanale.

Per USS e Travail.Suisse queste proposte sono una prima tappa verso «settimane molto lunghe con lavoro notturno e domenicale». I due "senatori" affermano di concentrarsi su quadri e specialisti, ma queste categorie non sono definite nella Legge sul lavoro (LL), denunciano le centrali sindacali, secondo cui «oltre un terzo dei salariati sarebbe minacciato». Le due iniziative parlamentari porterebbero a lavorare "gratuitamente".

Salariati e assicurazioni sociali perderebbero inoltre miliardi di franchi perché non sarebbe più possibile stabilire il numero di ore supplementari. I sindacati fanno inoltre notare che già nel contesto attuale i dipendenti in Svizzera, più che nell'Ue, subiscono orari di lavoro sempre più spesso imposti dalle imprese.

«Il controllo della durata del lavoro non è un'anticaglia obsoleta», sottolineano USS e Travail.Suisse. «È uno strumento contro gli eccessi che permette di stabilire il volume di lavoro supplementare fornito e una giusta rimunerazione».

Contrariati anche Syna e Unia - I due testi sono combattuti anche dagli affiliati Sindacato interprofessionale (Syna) e Unia. Quest'ultimo aveva già dichiarato guerra alle due proposte a metà gennaio presentando i risultati di un sondaggio sulla percezione del lavoro da parte dei dipendenti, secondo cui quasi il 70% degli impiegati d'ufficio si diceva stressato. Unia sosteneva che già attualmente la registrazione delle ore di lavoro e la compensazione di quelle supplementari non vengono sistematicamente rispettate.

Unia rifiutava il deterioramento della LL auspicato dai due consiglieri agli Stati e reclamava al contrario un rafforzamento dei controlli in materia di protezione della salute e di organizzazione del tempo di lavoro nei contratti collettivi (CCL).

L'USS dal canto suo aveva già dichiarato guerra alle due iniziative parlamentari in occasione dell'assemblea dei delegati dello scorso novembre. La confederazione sindacale aveva persino chiesto un aumento dei controlli sulla durata del lavoro a Cantoni e l'Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni (Suva).

Anche la Società svizzera di medicina del lavoro (SGARM) si è già pronunciata contro le proposte di Keller-Sutter e Graber, che invece hanno ottenuto un ampio consenso all'interno della Commissione dell'economia e dei tributi (CET) degli Stati.

Prima della redazione di un progetto concreto è comunque necessario l'avallo anche della commissione sorella del Consiglio nazionale. Questa alla fine di gennaio ha però deciso - con 12 voti contro 11 e 2 astenuti, con il voto decisivo della presidente Susanne Leutenegger Oberholzer (PS/BL) - di sospendere i lavori. La maggioranza della CET della Camera del popolo punta su una soluzione negoziata tra datori di lavoro e impiegati.

Oltre a quelle di Keller-Sutter e Graber, sul tema delle deroghe alla durata del lavoro è pendente anche un'iniziativa del consigliere nazionale Marcel Dobler (PLR/SG). Il suo testo chiede di esentare dalla rilevazione dell'orario di lavoro i dipendenti delle start up con partecipazione nell'azienda.

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