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BERNAPrevidenza 2020, anche il Nazionale approva la riforma

16.03.17 - 12:50
Il Consiglio nazionale ha approvato - con 101 voti contro 91 e 4 astensioni - le proposte della Conferenza di conciliazione
TiPress
Previdenza 2020, anche il Nazionale approva la riforma
Il Consiglio nazionale ha approvato - con 101 voti contro 91 e 4 astensioni - le proposte della Conferenza di conciliazione

BERNA - Il Consiglio nazionale ha approvato - con 101 voti contro 91 e 4 astensioni - le proposte della Conferenza di conciliazione in merito al progetto Previdenza per la vecchiaia 2020. La riforma ha dunque superato lo scoglio della maggioranza qualificata necessaria per sciogliere il freno alla spese (erano necessari almeno 101 "sì").

In precedenza, il Consiglio degli Stati aveva sostenuto il progetto con con 27 voti contro 17. Il dossier è quindi pronto per le votazioni finali.

Il progetto Previdenza per la vecchiaia 2020 prevede l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne a 65 anni e la riduzione dal 6,8% al 6% del tasso di conversione (l'indice che determina l'ammontare delle rendite). Quest'ultimo abbassamento sarà compensato nel Primo Pilastro con un supplemento di 70 franchi sulla rendita AVS e l'aumento del tetto massimo per i coniugi dal 150% al 155%. la riforma prevede pure l'innalzamento dell'IVA di 0,6 punti.

Durante l'iter parlamentare, i due rami del Parlamento si sono inoltre scontrati sul modo in cui compensare l'abbassamento del tasso di conversione. La soluzione, per il Consiglio nazionale, risiedeva nell'aumento dei prelievi salariali, tramite una modifica delle aliquote per gli accrediti di vecchiaia e la completa soppressione della deduzione di coordinamento.

Per gli Stati occorre invece agire nell'ambito del Primo Pilastro. La soluzione proposta comprendeva un supplemento di 70 franchi sulla rendita AVS e l'aumento del tetto massimo per i coniugi dal 150% al 155%. Per appianare le divergenze si è dovuti ricorrere alla Conferenza di conciliazione che, con 14 voti contro 12, ha scelto la versione della Camera dei cantoni.

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COMMENTI
 

ilcaroestinto 7 anni fa su tio
Un riforma si imponeva, altrimenti il sistema sarebbe imploso per ragioni demografiche. Il Signor Cassis ha guidato il fronte di chi non é stato disposto al compromesso. La sua strategia era: se naufraga tutto ora, la situazione finanziaria peggiora talmente tanto che la prossima volta si farà una riforma lacrime e sangue come il signor "casse malati vi adoro" vorrebbe. E l'UDC con lui. La prossima volta ricordiamoci che oltre, a non volere minareti, burqa e banalità del genere, l' UDC non vuole neppure un sistema previdenziale dignitoso, e questo nel nostro vivere quotidiano é in realtà assai più importante dei minareti.

Libero pensatore 7 anni fa su tio
Risposta a ilcaroestinto
Non se ne ricorderà nessuno, sopratutto in Ticino.

tazmaniac 7 anni fa su tio
Queste sono le conseguenze nel voler salvare tutti e regalare soldi e alloggi a chicchessia...

Meno 7 anni fa su tio
Queste sono le conseguenze di un sistema insostenibile nel tempo in un contesto demografico come il nostro.

Giorgio8989 7 anni fa su tio
o mio diooo ci stanno ammazando sotto i nostri occhi......schifosi

Andych03 7 anni fa su tio
La prossima volta porteranno la pensione a 70 anni...
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