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BERNATranquilli fumatori, il prezzo delle bionde non aumenterà

28.02.17 - 10:39
Lo ha deciso il Parlamento, un incremento del prezzo potrebbe favorire il turismo degli acquisti ma anche il contrabbando di sigarette
Tranquilli fumatori, il prezzo delle bionde non aumenterà
Lo ha deciso il Parlamento, un incremento del prezzo potrebbe favorire il turismo degli acquisti ma anche il contrabbando di sigarette

BERNA - Il prezzo delle sigarette non aumenterà in Svizzera nei prossimi anni, a meno che i produttori non lo impongano. Seguendo il Nazionale, anche il Consiglio degli Stati ha deciso di non attribuire tale competenza al Consiglio federale.

Dal 2005 al 2015, il prezzo della marca di sigarette più venduta è passato da 6 a 8,50 franchi. Di questo aumento, 90 centesimi risultano dall'imposizione del tabacco e 1,60 da un rialzo dei prezzi deciso dall'industria. In questo lasso di tempo l'imposta rappresentava tra il 52,8% (2015) e il 56,7% (2009) del prezzo del pacchetto.

Un aumento della tassa di 10 centesimi genera introiti supplementari di circa 50 milioni di franchi che sono poi versati all'AVS/AI. Dal 2005, l'imposta ha registrato complessivamente tra 1,986 miliardi (2209) e 2,396 miliardi (2012) di franchi.

Concorrenza estera - L'ultima volta che il Governo ha fatto uso della sua competenza è stato nel 2013: in quell'occasione aveva aumentato il prezzo del pacchetto di "bionde" di 10 centesimi.

La revisione della legge sul tabacco posta in consultazione avrebbe dato all'Esecutivo la facoltà di innalzare il costo del pacchetto sino a 2,80 franchi. Alla fine però il Consiglio federale ha fatto dietrofront, nonostante le proteste degli ambienti legati alla prevenzione del tabagismo.

Con l'abbandono dell'euro, le sigarette svizzere non reggono più la concorrenza. Il pacchetto del tipo più venduto si acquista in Svizzera a 8 franchi e 50 centesimi, a 7,64 franchi in Francia, a 6,42 franchi in Germania, a 5,67 franchi in Italia e a 5,34 franchi in Austria. Se i prezzi dovessero ancora aumentare, si correrebbe il rischio di favorire non soltanto il turismo degli acquisti ma anche il contrabbando di sigarette.

Il resto della revisione legislativa non era contestato. Essa contiene solo due modifiche di poco conto. Viene migliorata la competenza esecutiva in seno all'Amministrazione delle dogane e completata la definizione di "tabacco per pipe ad acqua".

Lega contro il cancro delusa - La Lega svizzera contro il cancro, unitamente alla Lega polmonare, alla Fondazione di Cardiologia, a Dipendenze Svizzera e all'Associazione per la prevenzione del tabagismo, si dicono deluse per la odierna decisione del Consiglio degli Stati di non permettere al Consiglio federale di aumentare la tassa sul tabacco.

Si tratta di una scelta, secondo le associazioni, "contro la protezione di bambini e adolescenti dai prodotti del tabacco", si legge in un comunicato. Così facendo si indebolisce sensibilmente la prevenzione del tabagismo in Svizzera.

Col congelamento di fatto dell'imposta "non si può più ricorrere a una delle misure più efficaci e di costo basso per diminuire il consumo dei tabacchi".

Il Monitoraggio svizzero delle dipendenze - si rileva nel comunicato - dimostra che il Parlamento "agisce contro la volontà della popolazione". Nell'indagine 2015/16 il 61% della popolazione si esprime a favore di un aumento del prezzo delle sigarette da una media di 8.40 franchi a 9.30. Anche il 55% dei fumatori occasionali approvano un aumento del prezzo delle sigarette.

Una schiacciante maggioranza dei membri del parlamento si dichiara favorevole alla protezione di bambini e adolescenti dal tabacco. "A questa dichiarazione della politica debbono seguire fatti", conclude il comunicato.

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