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BERNALaMal, pochi favorevoli per le nuove regioni di premio

12.01.17 - 12:18
LaMal, pochi favorevoli per le nuove regioni di premio

BERNA - La nuova definizione delle regioni di premio per le casse malattia proposta dal consigliere federale Alain Berset ha trovato pochi favori in consultazione: decisamente contrari gli assicuratori malattia e alcuni fra i cantoni maggiormente interessati, che paventano un massiccio aumento dei premi per gli assicurati delle zone rurali. Favorevoli invece le Città.

Il Dipartimento federale dell'interno (DFI) prevede, per via di ordinanza, che le nuove regioni di premio vengano definite a livello di distretti e non più di comuni a partire dal primo gennaio 2018.

Quattro dei cantoni in cui oggi vi sono tre regioni - Berna, Lucerna, San Gallo e Grigioni - dovrebbero averne ormai solo due, Sciaffusa una sola invece di due, come gli altri cantoni che contano meno di 200'000 assicurati oppure non hanno il distretto fra i loro enti pubblici. Zurigo rimarrebbe il solo cantone con tre regioni. Il Ticino manterrebbe le sue due regioni, come Basilea Campagna, Friburgo, Vaud e Vallese (regione A: Bellinzona, Lugano, Mendrisio, Riviera; regione B: Blenio, Leventina, Locarno, Vallemaggia).

La consultazione, avviata il 26 settembre 2016, si chiude domani. Le due associazioni degli assicuratori malattia Santésuisse e Curafutura hanno già segnalato pubblicamente la loro ferma opposizione nei giorni scorsi.

Secondo Santésuisse le modifiche proposte "penalizzerebbero 3 milioni di persone in oltre 1200 comuni innanzitutto rurali. Questi assicurati dovrebbero pagare ogni anno 300 milioni di franchi di premi supplementari mentre gli agglomerati urbani beneficerebbero di un ribasso sulle spalle dei comuni che generano costi molto più bassi".

Santésuisse ha calcolato per esempio che i costi annui medi per gli assicurati di Ermensee (LU) aumenterebbero del 14,7% (senza il consueto incremento annuale dei premi), quelli di Trub (BE) del 10,5%, quelli di Bergün/Bravuogn (GR) del 10,4%. L'associazione delle casse malattia cita anche un esempio ticinese, Gnosca nel distretto di Bellinzona, per cui calcola un aumento medio del 4,2%.

Anche Curafutura, che riunisce CSS, Helsana, Sanitas e CPT ed è presieduta dal consigliere nazionale ticinese del PLR Ignazio Cassis, respinge la riforma, sostenendo che la modifica proposta, invece di rendere trasparenti le differenze regionali dei costi "porta ad un livellamento dei premi tra popolazione rurale e urbana": la prima verrebbe a "sovvenzionare in modo ingiustificato e incrociato" la seconda.

Curafutura afferma che il nuovo metodo poggia "su basi arbitrarie" ma il DFI risponde che lo stesso vale anche per il sistema attuale. Può succedere per esempio che una località in cui è ubicata una casa di cura sia penalizzata rispetto al paese vicino senza strutture analoghe.

Anche da alcuni cantoni sono giunte a Berna ferme opposizioni. Il Consiglio di Stato lucernese di oppone con veemenza a una riforma che comporterebbe "un massiccio aumento di premi" per la metà della popolazione cantonale e causerebbe di sicuro "agitazioni" a livello politico. A suo avviso inoltre, il previsto livellamento dei premi sarebbe un passo verso la cassa malattia unica.

Il Canton Berna chiede di rimanere a tre regioni. Riducendole a due - afferma - il DFI non tiene conto a sufficienza della molteplicità del suo territorio. Il governo cantonale aggiunge che oltre la metà degli adulti bernesi verrebbero a trovarsi in una regione più cara e che i premi aumenterebbero soprattutto per bambini e giovani.

Anche Basilea Campagna (due regioni) si dice chiaramente contrario a un livellamento dei premi e a un sovvenzionamento incrociato. Aperto alla riforma è invece San Gallo: il nuovo regime sarebbe più stabile per esempio nel caso di fusioni comunali, scrive il Consiglio di Stato. Il governo cantonale è dunque favorevole alla riduzione a due regioni. Sostiene però che la modifica non dovrebbe comportare aumenti di premi.

Anche l'Unione delle città svizzere caldeggia l'innovazione, invocando i "principi dell'uguale trattamento e della solidarietà". L'Organizzazione svizzera dei pazienti approva da parte sua la semplificazione del sistema.

Per il Consiglio di Stato vodese, addirittura, la modifica proposta non va abbastanza lontano. L'esecutivo auspica per Vaud il passaggio graduale a una sola regione di premio. A suo avviso le differenze di costi sono troppo piccole per giustificare la suddivisione in due regioni distinte. Inoltre un premio unitario sarebbe più solidale.
 
 

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