Cerca e trova immobili

GRIGIONI WEF, «i leader devono ascoltare il popolo»

10.01.17 - 17:52
Secondo Schwab nei Grigioni si parlerà molto di Brexit e del futuro dell'Europa, come pure delle attese suscitate dal cambio di inquilino alla Casa Bianca
WEF, «i leader devono ascoltare il popolo»
Secondo Schwab nei Grigioni si parlerà molto di Brexit e del futuro dell'Europa, come pure delle attese suscitate dal cambio di inquilino alla Casa Bianca

DAVOS - I leader mondiali devono ascoltare di più le popolazioni dei loro paesi e agire con coraggio e responsabilità: è l'appello rivolto dal fondatore del Forum economico mondiale (WEF) Klaus Schwab, presentando la prossima edizione dell'incontro annuale a Davos, in programma dal 17 al 20 gennaio.

«Ci auguriamo che il mondo sappia ascoltare di più questo messaggio», ha detto Schwab in una conferenza stampa organizzata nella sede del WEF, a Cologny (GE). Il 78enne ha ricordato che già due decenni or sono aveva sollevato il tema dell'indispensabile correlazione fra attività economica e responsabilità sociale.

Secondo Schwab nei Grigioni si parlerà molto di Brexit e del futuro dell'Europa, come pure delle attese suscitate dal cambio di inquilino alla Casa Bianca.

La 47esima edizione del forum vedrà una partecipazione record di circa 3000 persone provenienti da 70 paesi, di cui un terzo in arrivo da nazioni non europee o nordamericane. Sono attese oltre 300 personalità pubbliche di alto rango - ad esempio capi di stato o di governo - e 40 dirigenti di organismi internazionali.

L'ospite più importante sarà sicuramente il presidente cinese Xi Jinping, che terrà il discorso d'apertura insieme con la presidente della Confederazione Doris Leuthard. Xi sarà accompagnato da un'ampia delegazione, la più nutrita da quando, nel 1979, la Cina ha iniziato a prendere parte al summit delle élite politiche ed economiche mondiali.

Gli altri grandi nomi includono la premier britannica Theresa May, il nuovo segretario generale della Nazioni Unite Antonio Guterres, la numero uno del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde e il presidente colombiano nonché premio Nobel per la pace Juan Manuel Santos.

Gli Stati Uniti avranno una doppia delegazione, con l'uscente vicepresidente Joe Biden e il segretario di Stato John Kerry, ma anche molti membri del team di transizione del nuovo presidente eletto Donald Trump, che entrerà in carica il 20 gennaio, ultimo giorno del forum.

Non mancheranno esponenti di famiglie reali del Belgio, dell'Olanda, della Norvegia e della Giordania. Nella località grigionese si recheranno anche sei consiglieri federali su sette: l'unica a rinunciarvi sarà Simonetta Sommaruga. L'Ue manderà diversi esponenti. Mancheranno invece diversi capi di governo di paesi europei come Angela Merkel o François Hollande.

Anche sul fronte imprenditoriale i riflettori saranno puntati sulla Cina: saranno in Svizzera fra gli altri Jack Ma (fondatore del gigante dell'e-commerce Alibaba), Wang Jianlin (fondatore del colosso degli hotel e dei centri commerciali Wanda Group) e Zhang Yaqin (presidente di Baidu, il Google cinese).

Per il mondo dello spettacolo saranno presenti Matt Damon, co-fondatore della ong Water.org, e Forest Whitaker, che ha lanciato un'iniziativa intitolata Whitaker Peace & Development.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

siska 7 anni fa su tio
Ah ah ah ma é una barzelletta? ah ah ah i leader, se potessero, metterebbero il bavaglio a tutti a costo di mettercelo definitivamente.

elvetico 7 anni fa su tio
«i leader devono ascoltare il popolo» eccerto !
NOTIZIE PIÙ LETTE