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URIParlamento urano, il sistema di elezione è anticostituzionale

12.10.16 - 15:14
Parlamento urano, il sistema di elezione è anticostituzionale

ALTDORF / LOSANNA - L'attuale sistema di elezione del parlamento del canton Uri non è compatibile con la garanzia della libertà di voto e di elezione sancita dalla Costituzione federale: lo hanno sentenziato i giudici del Tribunale federale (TF), riuniti in udienza pubblica oggi.

La Corte ha accolto il ricorso presentato da otto cittadini contro la decisione del governo urano relativa all'elezione del parlamento, resa pubblica nel 2015, nella quale il Consiglio di Stato aveva regolamentato il rinnovo integrale dei 64 membri del Gran consiglio per la legislatura 2016-2020.

Il governo aveva deciso di applicare il sistema maggioritario nei piccoli comuni che dispongono di uno o due seggi, mentre nei comuni più grandi, nei quali sono eletti almeno tre deputati, l'elezione è retta dal sistema proporzionale. I cittadini autori del ricorso non hanno tuttavia chiesto di sospendere l'elezione del Gran consiglio svoltasi lo scorso febbraio.

Nel corso della loro delibera, i giudici federali hanno constatato che in sei degli otto comuni urani nei quali è stato applicato il sistema proporzionale le liste dovevano raggiungere un quorum di oltre il 10% per ottenere un seggio. Al riguardo, il TF rammenta la propria giurisprudenza, secondo la quale i quorum di oltre il 10% non sono in linea di principio ammissibili, in quanto troppi suffragi restano senza effetti.

Qualora il cantone dovesse voler continuare a considerare i comuni come circondari elettorali, devono essere varate misure compensatrici adeguate rispetto ai comuni che hanno un sistema di elezione proporzionale, raggruppando ad esempio diversi circondari in entità più grandi, oppure introducendo il "doppio Pukelsheim", hanno rilevato i giudici.

Un sistema misto che combinerebbe elezioni proporzionali e maggioritarie per l'elezione del parlamento potrebbe essere ammesso a condizione che nei comuni con più di due seggi - che scelgono i 3/4 dei deputati - sia applicato un «vero sistema di elezione proporzionale», ha concluso la Corte.

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