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Hanno presentato al Parlamento un catalogo di sette rivendicazioni «per una vera politica di protezione degli animali degna di tale nome»
BERNA - Gli animalisti di Alliance Animale Suisse chiedono al Parlamento leggi più severe e presentano un catalogo di sette rivendicazioni "per una vera politica di protezione degli animali degna di tale nome".
A Palazzo federale si ignora il bene degli animali nonostante la popolazione lo ritenga importante, sostiene in un comunicato odierno l'alleanza composta da "Animal Trust", "Vier Pfoten" (Quattro zampe), "Wildtierschutz Schweiz" (Protezione animali selvatici svizzera) e "Stiftung für das Tier im Recht" (Fondazione per l'animale nel diritto).
Gli argomenti dell'offensiva non sono nuovi. Ad esempio, la richiesta di un divieto generale d'importazione di prodotti realizzati attraverso il maltrattamento degli animali come fois gras, cosce di rana e prodotti di pelletteria. A questo proposito esistono infatti alcuni interventi parlamentari pendenti.
Tra le rivendicazioni figura anche l'introduzione del diritto di ricorso per la protezione degli animali, come già esiste per la protezione delle specie. Concretamente, gli animalisti chiedono che l'Ufficio federale per l'ambiente (UFAM) rivaluti l'attenuazione della protezione dei cigni reali decisa dal Parlamento. "L'uccisione e la perforazione delle uova devono essere vietate."
L'alleanza è poi dell'opinione che le autorizzazioni alla caccia di animali selvatici debbano in ogni caso essere di competenza della Confederazione. Inoltre, è necessario colmare al più presto i deficit cantonali nell'applicazione delle leggi in materia di protezione degli animali e creare delle strutture procedurali, ad esempio per i delitti che concernono gli animali.
