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BERNASì alla nuova agenzia di promozione dell'innovazione

07.03.16 - 19:25
Sì alla nuova agenzia di promozione dell'innovazione

BERNA - La Svizzera ha bisogno di una vera e propria agenzia per promuovere l'innovazione. Il Consiglio nazionale ha approvato oggi - con 126 contro 55 e 12 astensioni - un disegno di legge che prevede di trasformare l'attuale Commissione per la tecnologia e l'innovazione (CTI) in un istituto di diritto pubblico, che prenderà il nome di Innosuisse. Il dossier passa agli Stati.

L'innovazione è fondamentale per la Confederazione, ha ricordato Fathi Derder (PLR/VD) a nome della commissione preparatoria. Con l'agenzia si punta al trasferimento del sapere verso le imprese, con la conseguente creazione di posti di lavoro in settori dall'alto valore aggiunto, ha precisato.

Il progetto è stato osteggiato solo dall'UDC, per la quale non è necessario modificare la legge in vigore. L'innovazione non è un compito dello Stato, nasce nelle piccole e medie imprese (PMI) e nelle università professionali, ha rilevato Mauro Tuena (UDC/ZH), temendo che la nuova struttura possa costare troppo.

Gli altri partiti hanno però fatto schieramento comune, evidenziando la necessità di migliorare la CTI, in seno alla quale negli ultimi anni sono emerse difficoltà organizzative. Il ministro dell'economia, Johann Schneider-Ammann, ha da parte sua posto l'accento sulla necessità per le PMI di essere concorrenziali. "Si tratta di porre una nuova pietra miliare nella politica dell'innovazione".

Concretamente, Innosuisse avrà un compito in più rispetto alla CTI: attribuire borse di studio a diplomati delle università professionali che presentano una spiccata attitudine verso le innovazioni pratiche. Il fondo destinato a questo scopo - quattro milioni di franchi per tre anni - sarà proposto al Parlamento nel messaggio sui crediti per la ricerca e la formazione (FRI) 2017-2020.

Con 125 voti contro 64, una maggioranza composta da UDC, PVL e PLR ha attribuito alla nuova agenzia la possibilità di concedere anche prestiti senza interessi, sorta di investimenti rimborsabili.

Il budget di Innosuisse sarà di 26,7 milioni di franchi per il 2016 e passerà a 28,5 milioni l'anno successivo. Dal 2018, una volta la riorganizzazione completamente terminata, dovrebbe ammontare al massimo a 24,6 milioni di franchi all'anno. Nel 2020 è previsto un calo a 23,9 milioni.

L'UDC avrebbe voluto stabilizzare le spese annue a 20,7 milioni di franchi, ma la maggioranza della Camera ha seguito, con 126 voti contro 68, il punto di vista di Schneider-Ammann, secondo cui è meglio rivedere periodicamente queste somme tramite il messaggio FRI.

Innosuisse disporrà di strutture che dovrebbero conferirgli maggiore efficacia rispetto a quanto avviene oggi. Le responsabilità saranno ripartite fra quattro organi: un consiglio di amministrazione (cda), un consiglio dell'innovazione, una direzione e un organo di revisione.

Composto di 5-7 membri, il cda sarà chiamato a vigilare sull'attuazione degli obiettivi strategici del Consiglio federale. La sinistra non è riuscita a imporre l'obbligo di una "corretta rappresentanza dei partner sociali" nel cda (139 voti a 49).

Il consiglio dell'innovazione, composto al massimo di 25 membri che esercitano la loro attività secondo il sistema di milizia, deciderà della concessione di sovvenzioni. Il mandato di ciascun rappresentante potrà essere rinnovato due volte e non una, come proponeva il Consiglio federale (138 voti a 54). La sinistra non è riuscita a imporre l'obbligo di una presenza equilibrata delle donne e di rappresentanti delle minoranze linguistiche.

La direzione si assumerà la responsabilità principale dell'amministrazione dell'agenzia e fungerà da interlocutrice per l'insieme delle richieste di sussidi. L'organo di revisione controllerà i conti.
 
 

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