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SVIZZERAVotazioni cantonali, a Sciaffusa niente comune unico

28.02.16 - 19:23
I principali oggetti in votazione oggi in diversi cantoni della Confederazione
Votazioni cantonali, a Sciaffusa niente comune unico
I principali oggetti in votazione oggi in diversi cantoni della Confederazione

BERNA - Niente abolizione o riduzione dei comuni a Sciaffusa, niente diritto di veto ai comuni sui centri per "asilanti" a Lucerna, nessun potere per il governo di bloccare i cantieri in caso di sospetto dumping salariale a Zurigo e nessuna abrogazione del divieto di ballare in Argovia. Hanno prevalso i "no" oggi nelle votazioni cantonali di maggiore interesse.

Nel canton SCIAFFUSA è stata bocciata con l'81,6% dei voti la proposta soppressione dei 26 comuni che compongono il cantone come pure, in maniera meno netta (54,5%), un processo di fusione che ne avrebbe ridotto il numero. Si rimane dunque allo status quo. La decisione dei glaronesi, risalente al maggio 2006, di ridurre il numero dei comuni del proprio cantone da 25 a tre resta dunque la più estrema in questo senso a livello svizzero.

Nel canton LUCERNA anche in futuro i comuni non avranno un diritto di veto sull'alloggiamento dei richiedenti asilo. Il popolo ha respinto con una maggioranza del 68,4% un'iniziativa in tal senso dell'UDC, già in parte invalidata dal Tribunale federale. Il testo proposto ai votanti esigeva anche che i richiedenti, dopo al massimo un anno di residenza in un comune, fossero spostati in un altro, affinché "non mettano radici".

Nel canton ZURIGO è stata bocciata un'iniziativa del sindacato Unia che voleva concedere al Consiglio di Stato il potere di bloccare i cantieri, nel caso in cui vi fosse un sospetto di dumping salariale. Il 63,26% dei votanti si è espresso contro questo testo. Secondo Unia, nel 2014 i controllori hanno registrato ben 3'500 casi dubbi e nel 2015 la situazione non dovrebbe essere migliorata. I promotori ritengono non dissuasive le sanzioni attuali.

Anche la proposta di rendere gratuito l'accesso alla formazione per tutti i residenti nel cantone è stata rigettata, con una chiara percentuale del 75%. Se fosse passata, le tasse universitarie sarebbero state abolite, mentre il materiale d'apprendimento, le gite e le colonie scolastiche sarebbero diventati gratuiti, per un costo a carico del Cantone di circa 115 milioni di franchi.

Nel canton ARGOVIA è stata rifiutata dal 51,84% dei votanti una iniziativa, la prima promossa dal Partito pirata a livello cantonale, che esigeva l'abolizione del "divieto di ballare" fino a notte inoltrata in occasione delle maggiori feste cristiane. Un divieto analogo è ancora vigente in diversi cantoni. Lucerna l'ha invece soppresso nel 2009.

Sul fronte dei "sì" vittoriosi si segnala il quasi plebiscito che ha accolto nel cantone di NEUCHÂTEL la strategia "Mobilité 2030", la cui spina dorsale è costituita dalla costruzione di un collegamento ferroviario rapido in galleria fra il capoluogo Neuchâtel e La Chaux-de-Fonds. Per realizzarla, il Cantone anticiperà un importo di 900 milioni di franchi, più gli interessi, sempre che Berna consenta un finanziamento federale. Altrimenti non se ne farà nulla. "Mobilité 2030" era stata messa in cantiere dopo la bocciatura popolare, il 23 settembre 2012 con soli 392 voti di scarto, del progetto di tratta ferroviaria TRANSRUN fra le due maggiori città neocastellane.

A GINEVRA almeno 1500 alloggi dovrebbero essere costruiti entro il 2023 sul terreno occupato attualmente dalla caserma Vernets. Il 68,5% dei votanti ha approvato un credito di quasi 21 milioni di franchi destinato alla costruzione di un nuovo accantonamento a Meyrin-Mategnin.

Un altro "sì" di un certo rilievo è quello messo sulla scheda dal 66,9% dei votanti a BASILEA CITTÀ in favore della "Nuova iniziativa sul suolo". In futuro il Cantone non potrà praticamente più vendere terreni, ma solo concedere diritti di superficie. L'obiettivo dell'iniziativa appoggiata dalla sinistra era di ottenere maggiori introiti a lungo termine, di incoraggiare la costruzione di immobili a pigioni abbordabili e rispettose dell'ambiente e di porre un freno alla speculazione.

Infine, l'università di BERNA avrà un nuovo laboratorio da 140 milioni di franchi. Il credito per la sua costruzione è stato accettato dal 72,8% dei votanti cantonali. Sempre a Berna il Cantone dovrà continuare a sussidiare i premi di cassa malattia di una grossa fetta della popolazione, fissata tra il 25 e il 45% dalla legge attualmente in vigore. È stata infatti respinta una modifica della legge, con una maggioranza del 54,3%.

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