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SVIZZERACoppie sposate e fisco, Widmer-Schlumpf contro l'iniziativa PPD

17.11.15 - 14:46
Un testo simile impedirebbe l'estensione del matrimonio alle coppie omosessuali e ostacolerebbe il passaggio all'imposizione individuale, ha sostenuto oggi la Consigliera federale
Coppie sposate e fisco, Widmer-Schlumpf contro l'iniziativa PPD
Un testo simile impedirebbe l'estensione del matrimonio alle coppie omosessuali e ostacolerebbe il passaggio all'imposizione individuale, ha sostenuto oggi la Consigliera federale

BERNA - L'iniziativa popolare del PPD "No agli svantaggi per le coppie sposate" non rappresenta la soluzione adeguata per eliminare le discriminazioni a livello fiscale tra le coppie sposate e no. Un testo simile impedirebbe l'estensione del matrimonio alle coppie omosessuali e ostacolerebbe il passaggio all'imposizione individuale, ha sostenuto oggi la Consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf lanciando la campagna di voto in vista della consultazione del 28 di febbraio.

La Consigliera federale, che lascerà l'incarico a fine dicembre, avrebbe preferito esprimersi a favore dell'iniziativa del PPD, ma il voto contrario del Parlamento l'ha obbligata stavolta a far buon viso a cattivo gioco. Considerato il "niet" delle Camere, il Governo non può sostenere un parere contrario.

L'iniziativa tenta di risolvere un dilemma annoso che ha già dato filo da torcere ai predecessori della ministra grigione. Dopo la sentenza del Tribunale federale risalente al 1984, il problema della discriminazione fiscale delle coppie sposate è stato risolto a livello cantonale, ma non federale.

Nonostante le riforme degli ultimi anni, circa 80 mila coppie sposate formate da coniugi che lavorano e con un reddito totale elevato (ciò vale anche per pensionati), devono all'erario - imposta federale diretta - una somma maggiore rispetto ai concubini in una situazione simile.

Eveline Widmer-Schlumpf aveva proposto un sistema che avrebbe a suo dire risolto il problema: le imposte dovute dai coniugi sarebbero dovute essere calcolate dapprima secondo l'aliquota attuale, poi secondo l'aliquota per i celibi. Alla fine sarebbe stata considerata solo l'imposta più favorevole.

In consultazione, questo modello non ha raccolto molti consensi. Da qui la decisione del Consiglio federale di sostenere l'iniziativa popolare. Qualora il popolo dovesse respingerla, la consigliera federale non crede in una soluzione in tempi brevi.

Alle Camere, l'iniziativa è stata combattuta anche per un altro aspetto, non meno sensibile. Il testo democristiano definisce infatti il matrimonio come un'unione durevole tra un uomo e una donna. Per la maggioranza si tratta di un tentativo subdolo di impedire che tale istituto venga esteso anche alle coppie omosessuali.

Benché tale definizione corrisponda all'interpretazione attuale della Costituzione federale, il testo dell'iniziativa riguarda in primo luogo un problema di carattere fiscale. Ma, soprattutto, una simile definizione obbligherebbe di fatto i fautori del matrimonio per tutti a lanciare un'altra iniziativa popolare per modificare nel senso voluto la Costituzione federale qualora l'iniziativa PPD venisse accolta alle urne.

Altro quesito sollevato dai critici: dal punto di vista fiscale, l'iniziativa precisa che il matrimonio costituisce una comunità economica. Ciò permetterebbe il sistema dello splitting privilegiato da PPD e UDC, ma escluderebbe il ricorso alla tassazione individuale preferito da Verdi, PS, PLR e Partito verde liberale.

Anche in questo caso, bisognerebbe ricorrere a una modifica costituzionale. Per eliminare la discriminazione fiscale di cui sono oggetto certe coppie sposate, "tutti i modelli d'imposizione comune e individuale dovrebbero poter essere considerati", sottolinea il Consiglio federale.

Il Parlamento, in un primo tempo, si era deciso per un controprogetto all'iniziativa, in cui si accontentava di definire che il matrimonio non può essere penalizzato rispetto ad altri modi di convivenza, in particolare in materia di imposte e assicurazioni sociali.

Ma alcuni membri del PLR hanno storto il naso, specie per quanto riguarda il riferimento alle assicurazioni sociali. Essi temono, infatti, un'esplosione dei costi - fino a due miliardi in più - che l'introduzione di una rendita intera AVS per entrambi i coniugi potrebbe generare. Il Governo sostiene invece che ciò non è il caso: le coppie sposate o che vivono in partenariato riceverebbero una rendita non superiore al 150% della pensione massima.

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COMMENTI
 

tazmaniac 8 anni fa su tio
Sta rincitrullita all'alba del 2016 si rende conto che servono più guardie di confine ... quando fino all'altro ieri promuoveva l'arrivo di profughi e le porte nazionali spalancate al mondo ... ma va a ciapà i rat ... anoressica.

Cleofe 8 anni fa su tio
Risposta a tazmaniac
fa disastri fino alla fine....

IlGatto 8 anni fa su tio
Risposta a Cleofe
Questa strega rompera' le palle a tutti anche il giorno che finira' all'inferno

Cleofe 8 anni fa su tio
ma non se ne deve anna' ??

IlGatto 8 anni fa su tio
Risposta a Cleofe
è peggio della gramigna !
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