Cerca e trova immobili

SVIZZERARiciclaggio di denaro, no a maggiori obblighi di diligenza per le banche

22.09.15 - 08:59
Il Nazionale ha deciso per la non entrata in materia sulla modifica alla legge. Gli Stati devono ancora pronunciarsi
Riciclaggio di denaro, no a maggiori obblighi di diligenza per le banche
Il Nazionale ha deciso per la non entrata in materia sulla modifica alla legge. Gli Stati devono ancora pronunciarsi

BERNA - Non vanno estesi gli obblighi di diligenza per le banche al fine di impedire l'arrivo in Svizzera di valori patrimoniali non dichiarati. È quanto ha deciso oggi il Consiglio nazionale, che con 126 voti contro 56 ha deciso per la non entrata in materia sulla modifica alla legge sul riciclaggio di denaro. Gli Stati devono ancora pronunciarsi.

Le disposizioni del progetto respinto varrebbero solo per clienti di Paesi con i quali non esistono accordi per lo scambio automatico di informazioni fiscali. Non si applicherebbero invece a clienti residenti fiscalmente in Svizzera.

Concretamente, all'accettazione di valori patrimoniali, gli intermediari finanziari dovrebbero stabilire - mediante un esame basato sui rischi - se tali patrimoni sono dichiarati.

Per chi è già cliente di una banca, la proposta di versare soldi non dichiarati potrebbe far sorgere il sospetto che anche i fondi già depositati siano sconosciuti al fisco. In questo caso, l'intermediario finanziario dovrà chiarire la conformità sotto il profilo fiscale anche di questi valori. Se il chiarimento porta a presumere che vi siano effettivamente valori patrimoniali "in nero", il cliente dovrà regolarizzare la sua situazione entro un congruo termine, pena la rescissione della relazione di affari.

La Commissione, a nome della quale ha parlato Jean-François Rime (UDC/FR), ha proposto alla Camera la non entrata in materia, sottolineando fra le altre cose che gli intermediari finanziari non sono poliziotti. Il costo di simili controlli sarebbe elevato, con ripercussioni negative sulla competitività delle banche.

Una minoranza ha invece tentato - senza esito - di convincere i colleghi che il progetto è in linea con la strategia del "denaro pulito" perseguita dal Consiglio federale. Anche la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf ha difeso il testo, spiegando l'importanza di regolarizzare la situazione con gli Stati con i quali non esistono accordi per lo scambio automatico di informazioni.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE