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SVIZZERAImposta preventiva, no agli interessi di mora

16.06.15 - 12:02
Imposta preventiva, no agli interessi di mora

BERNA - Invece di versare l'imposta preventiva, le filiali di un gruppo possono notificare all'amministrazione federale delle contribuzioni il pagamento di dividendi al loro interno. Nelle intenzioni del Consiglio nazionale, anche se non rispettano il termine perentorio di 30 giorni, tali entità andrebbero esentate dal pagamento degli interessi di mora, così come chiede un'iniziativa parlamentare di Urs Gasche (PBD/BE).

La maggioranza del plenum vorrebbe applicare retroattivamente questa modifica della legge sull'imposta preventiva a partire dal 2011: tale soluzione potrebbe costare alla Confederazione 600 milioni di franchi.

L'iniziativa riguarda circa 70 mila imprese sulle 400 mila sottoposte all'imposta preventiva. Secondo diversi parlamentari, se queste aziende non rispettano il termine di 30 giorni, oltre agli interessi di mora devono anche pagare una multa. Le conseguenze finanziarie dei ritardi sono del tutto sproporzionate.

Solo nel 2013, le multe e gli interessi di mora hanno fruttato all'erario federale 323 milioni. La revisione delle legge sull'imposta preventiva dovrebbe eliminare questo contrattempo. I ritardatari dovrebbero tutt'al più versare una multa di 5 mila franchi al massimo.

La ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf ha messo in guardia da una simile modifica poiché iniqua nei confronti delle piccole e medie imprese che non possono fare ricorso alla dichiarazione anticipata: queste società dovranno continuare a pagare l'imposta preventiva e, in caso di ritardo, gli interessi di mora.

Nonostante il parere negativo della consigliera federale e le critiche provenienti da sinistra, la maggioranza del plenum ha adottato l'iniziativa Gasche per 100 voti a 88, con la precisazione che andrebbe applicata dal 2011. Il dossier va al Consiglio degli Stati.

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