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SVIZZERARiforma delle imposizione delle imprese: le Città sono contrarie

28.01.15 - 12:18
Riforma delle imposizione delle imprese: le Città sono contrarie

BERNA - L'Unione delle città svizzere (UCS) è contraria alla terza riforma dell'imposizione delle imprese, così come è formulata, perché causerebbe ingenti perdite dal profilo fiscale. I comuni elvetici comprendono che la Svizzera debba adattare il suo regime fiscale sulle aziende, molto criticato sul piano internazionale, ma chiedono alla Confederazione un "meccanismo di compensazione".

La riforma mira ad abolire il trattamento fiscale privilegiato di cui godono le grandi società estere rispetto a quelle svizzere. È stata lanciata sotto la pressione di Bruxelles, che non vuole più che i cantoni tassino in modo diverso i redditi delle aziende elvetiche da quelli delle imprese europee. Adeguando le aliquote verso il basso per eliminare le disparità si calcolano perdite fiscali miliardarie.

La Confederazione ha previsto compensazioni per un miliardo di franchi da destinare ai cantoni e proprio qui sta il nocciolo della questione: Kurt Fluri, presidente dell'USC e consigliere nazionale PLR, chiede che almeno il 50% delle compensazioni vada ai comuni. Fluri, che è sindaco di Soletta, rivendica per i comuni anche agevolazioni sul piano dell'IVA

L'imposizione delle imprese è una delle più importanti fonti di gettito per i comuni, con una quota del 20-25% dell'introito fiscale complessivo, che in alcune regioni a forte concentrazione economica può raggiungere il 50%.

Se i cantoni abbassano il tasso di imposizione degli utili aziendali, i comuni dovranno subire conseguenze "massicce e dirette". Secondo le proiezioni dell'USC una riduzione al 15% causerebbe per l'insieme dei comuni minori introiti fiscali complessivi per 1,5 miliardi di franchi: Losanna perderebbe 50 milioni, Ginevra 63 milioni, Zurigo 300 milioni e Basilea 400 milioni.

La maggioranza delle città approva invece l'introduzione delle cosiddette "licence box", che consentono un'imposizione privilegiata, ossia più bassa, dei redditi generati dalla proprietà intellettuale. Sulla riforma dell'imposizione delle imprese il Consiglio federale ha lanciato una procedura di consultazione che giunge a scadenza venerdì.

Ats

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