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SVIZZERAPriorità a sviluppo sostenibile, clima ed educazione

27.01.15 - 17:11
Priorità a sviluppo sostenibile, clima ed educazione

BERNA - Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'ONU, il vertice sul clima di Parigi e, a livello nazionale, la cooperazione con gli Stati dell'Europa dell'Est sono le priorità dell'aiuto allo sviluppo svizzero per quest'anno. La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) nel 2015 intende anche insistere sui programmi di formazione professionale e di lotta alla povertà soprattutto nei Paesi senza strutture statali.

In occasione della conferenza stampa annuale della DSC, oggi a Berna, il direttore Manuel Sager ha spiegato che fra le attività da mettere in primo piano c'è l'elaborazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS), che dovranno sostituire a partire da quest'anno gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e la cui votazione all'ONU avverrà in autunno.

Alla metà dell'anno c'è poi la conferenza delle Nazioni Unite che si terrà ad Addis Abeba per definire una strategia finanziaria per la prossima agenda di sviluppo. Alla fine del 2015 avrà invece luogo a Parigi il vertice sul clima per un nuovo trattato sugli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2. A livello di politica interna, ci sarà la presentazione alle Camere federali del messaggio relativo alla proroga della legge federale sulla cooperazione con gli Stati dell'Europa dell'Est, ha aggiunto Sager.

Secondo il direttore della DSC, grazie agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio si sono fatti importanti progressi nella riduzione della povertà estrema, della fame cronica e del tasso di mortalità materna. Ma, oltre che in questi ambiti, c'è una grande necessità di intervento in seguito ai conflitti attuali. Essi hanno provocato 57 milioni di sfollati, il numero più alto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, ha precisato Sager.

E per far fronte alla violenza la DSC punta soprattutto sulla formazione professionale. La disoccupazione, in particolare quella giovanile, è infatti una delle cause principali del circolo vizioso di povertà, carenza di prospettive e violenza, ha sottolineato Manuel Sager. Nel 2015 si prevede che il numero di disoccupati a livello mondiale crescerà a 204 milioni, di cui oltre un terzo di età inferiore ai 25 anni. La DSC mira sia a migliorare le condizioni di vita delle singole persone, sia a creare un sistema di formazione professionale orientato alla domanda del mercato del lavoro.

Ad esempio, in Honduras, Paese con il maggior tasso di omicidi al mondo, la DSC nel 2013 ha avviato un programma per dare una formazione professionale a 12'200 giovani entro il 2017, e sottrarli così al circolo vizioso di povertà e violenza. Concretamente, si spera che la metà di loro trovi lavoro entro un anno dal diploma. "In Honduras, con un kalashnikov e 100 dollari in tasca un giovane diventa un datore di lavoro", ha osservato Manuel Sager. È quindi impellente offrire ai giovani alternative di prospettive per il futuro.

In totale la DSC dedica circa 90 milioni di franchi all'anno a programmi di formazione professionale in 25 Paesi, fra i quali in primo piano figurano, oltre all'Honduras, Nepal, Tunisia e Albania. Secondo la vicedirettrice della DCS Maya Tissafi, i progetti svizzeri riescono a contrastare la mancanza di prospettive e la migrazione. La formazione professionale - osserva - "è uno strumento potente contro la povertà": permette di ridurre la violenza, offre nuove prospettive e favorisce l'integrazione dei gruppi di popolazione sfavoriti.

Ma la Svizzera intende anche continuare l'attuale strategia di lotta contro la povertà in "contesti fragili", ossia nei paesi in cui le strutture statali sono praticamente assenti e la necessità di intervento è maggiore. Secondo l'ONU, si tratta di una quarantina di paesi per un totale di circa 1,5 miliardi di persone, ossia oltre un quinto della popolazione mondiale. La Svizzera negli ultimi anni ha aumentato il proprio aiuto del 20% in queste regioni, ha ricordato Manuel Sager. Fra di esse figurano Afghanistan, Haiti, Mali, Nepal e Paesi dell'Africa settentrionale.

Ats

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