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SVIZZERAOk all'espulsione degli stranieri, ma nel rispetto della Costituzione

10.12.14 - 10:45
Ok all'espulsione degli stranieri, ma nel rispetto della Costituzione

BERNA - L'applicazione dell'iniziativa UDC sull'espulsione degli stranieri che commettono reati deve rispettare il principio di proporzionalità, essere applicata ai delitti gravi e lasciare ai giudici un certo margine di manovra. Ne è convinta la maggioranza del Consiglio degli Stati che, dopo aver approvato tacitamente l'entrata in materia sul progetto della sua commissione preparatoria, ha incominciato l'esame particolareggiato delle modifiche apportate al Codice penale.

Per la commissione preparatoria, l'espulsione automatica deve valere solo per gli stranieri che si sono macchiati di crimini gravi, la cui pena massima è superiore a tre anni (per reati come omicidio, assassinio, rapina, stupro, truffa per mestiere, furto). Questa regola dovrebbe valere anche per le infrazioni in materia di traffico di droga, effrazione e abuso di prestazioni.

Il progetto dà anche la possibilità ai giudici di pronunciare un'espulsione per delitti meno gravi. Questa aggiunta voluta dalla commissione è indirizzata, in particolare, a lottare contro la criminalità transfrontaliera.

Nel dibattito di entrata nel merito, diversi oratori hanno criticato la soluzione del Consiglio nazionale, che nel suo progetto - approvato nello scorso marzo - ha optato per un'applicazione rigorosa dell'espulsione orientandosi all'iniziativa detta di attuazione, sulla quale il popolo non ha ancora votato.

Quest'ultima è stata lanciata dai democentristi per far pressione sul Consiglio federale e il parlamento affinché la prima iniziativa sull'espulsione, adottata nel 2010 dal popolo, venisse finalmente applicata. Con la sua decisione il Nazionale auspica che l'UDC ritiri il secondo testo.

Stando a Urs Schwaller (PPD/FR), "è la prima volta che viene modificata una legge sulla base di un'iniziativa non ancora sottoposta al popolo". Per il "senatore" friburghese, il Nazionale si è lasciato guidare dalla "paura che, come si sa, è sempre cattiva consigliera". Tuttavia, ha aggiunto, "che ci piaccia o meno il popolo ha approvato l'espulsione degli stranieri e non possiamo fare altro che applicarla".

Verena Diener (Verdi liberali/ZH) ha rispedito al mittente le accuse di lassismo lanciate dall'UDC per la mancata attuazione della prima iniziativa. "Abbiamo cinque anni di tempo per l'applicazione, così come prevede la stessa iniziativa sull'espulsione", ha fatto notare, piccata, la "senatrice".

Raphäel Comte (PLR/NE) ha rimproverato all'UDC una certa doppiezza. Non si può volere una rigida applicazione delle proprie iniziative, per poi battersi per un'attuazione il più possibile lassista per i testi che non ci piacciono, come l'iniziativa Weber sulle residenze secondarie".

Fabio Abate (PLR/TI) ha salutato il progetto della commissione, una soluzione a metà strada tra la proposta del Consiglio federale e il testo dell'iniziativa. A suo parere, vi sono principi iscritti nella Costituzione federale, come quello della proporzionalità, che non possono essere aggirati. Anche questi principi portano il suggello del popolo, ha spiegato il "senatore" ticinese, riferendosi alla votazione del 1999 per la nuova Costituzione federale.

Peter Föhn (UDC/SZ) ha criticato invece il progetto della commissione che, a suo dire, non va abbastanza lontano e quindi non rispetta la volontà del popolo. A suo parere, il progetto della commissione riduce al lumicino il numero di persone che potrebbero essere espulse dal territorio elvetico. Con questo progetto non fate altro che provocare un'altra votazione, ha sottolineato, riferendosi all'iniziativa di attuazione che l'UDC potrebbe non ritirare.

La ministra di giustizia e polizia, Simonetta Sommaruga, ha ricordato l'importanza di rispettare principi costituzionali come quello della proporzionalità, ma anche gli obblighi derivanti dal diritto internazionale. Il progetto licenziato dal Nazionale, ha sostenuto, va più lontano addirittura dell'iniziativa di attuazione e non tiene conto di determinati principi costituzionali.

Ats

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