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SVIZZERACoppie sposate, ok al controprogetto sull'iniziativa PPD

11.11.14 - 11:50
Coppie sposate, ok al controprogetto sull'iniziativa PPD

BERNA - Con un solo voto di scarto (13 a 12), la Commissione dell'economia e dei tributi del consiglio nazionale (CET-N) propone un controprogetto diretto all'iniziativa popolare del PPD "Per il matrimonio e la famiglia - No agli svantaggi per le coppie sposate". Rispetto alla proposta dei democristiani, il controprogetto non contiene alcuna definizione di matrimonio. La CET-N raccomanderà al plenum, che tratterà questo dossier in dicembre, di respingere l'iniziativa popolare.

La CET-N si era già espressa, in una seduta anteriore, a favore di un controprogetto diretto. Tuttavia, prima di decidere definitivamente sul suo contenuto aveva preferito svolgere una consultazione tra i cantoni, i partiti politici rappresentanti alle Camere federali e le organizzazioni nazionali di difesa degli omosessuali (Pink Cross e LOS).

Il testo adottato definitivamente, indica una nota odierna dei Servizi del parlamento, corrisponde a quello posto in consultazione. La maggioranza della CET-N vuole quindi la soppressione della disparità di trattamento dal profilo fiscale tra coppie sposate e coppie non sposate, lasciando la possibilità alle persone sposate di passare all'imposizione individuale.

Quest'ultimo aspetto, assieme all'assenza di qualsiasi definizione di "matrimonio" nel controprogetto diretto, si scosta dal testo dell'iniziativa popolare del PPD.

Alcune cerchie hanno giudicato discriminatoria la nozione di matrimonio quale "durevole convivenza, disciplinata dalla legge, di un uomo e di una donna" contenuta nel testo democristiano. Da qui la decisione della CET-N di consultare organizzazioni come Pink Cross e LOS che rappresentano gli interessi degli omosessuali.

Stando al comunicato dei servizi parlamentari, due minoranze proporranno ciascuna un testo diverso per il controprogetto.

In merito alla definizione di matrimonio inclusa nell'iniziativa, in una riposta del 20 febbraio scorso a un'interpellanza di Adèle Thorens (Verdi/VD), il Consiglio federale sosteneva che la definizione sotto accusa non fosse discriminatoria nei confronti delle coppie omosessuali che vivono in unione domestica registrata.

Ats

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