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SVIZZERADefinire una banca 'sistemica' è controproducente

14.08.14 - 12:11
Marc Chesney, professore di finanza all'Università di Zurigo, sostiene che in questo modo gli istituti si comportano in maniera più spregiudicata
Definire una banca 'sistemica' è controproducente
Marc Chesney, professore di finanza all'Università di Zurigo, sostiene che in questo modo gli istituti si comportano in maniera più spregiudicata

ZURIGO - Definire a rischio sistemico una banca - come è stato fatto ieri per Raiffeisen - non serve a stabilizzare il settore: anzi, ha un effetto controproducente, incitando l'istituto a muoversi in modo ancora più azzardato. Lo sostiene Marc Chesney, professore di finanza all'Università di Zurigo.

 

Considerare "too big to fail" una banca non permette assolutamente di limitare i rischi, spiega Chesney in un'intervista trasmessa ieri sera dalla radio romanda RTS. Semplicemente, "il rischio sarà assunto dai contribuenti".

 

Così facendo gli istituti troppo grandi per fallire sono invogliati a non essere prudenti, a spese della società e dell'economia, continua il vicedirettore del dipartimento di scienze bancarie e finanziarie dell'Università di Zurigo, che ammette peraltro di rappresentare un punto di vista attualmente minoritario fra gli esperti.

 

Secondo Chesney le misure da prendere sarebbero invece altre: ad esempio separare le attività di deposito da quelle di banca d'affari. In passato questo ha funzionato bene, ha osservato lo specialista.

 

Ats

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