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SVIZZERACoronavirus: PMI svizzere preoccupate

27.04.20 - 11:49
Lo rivela un sondaggio. Molti i provvedimenti intrapresi, ma la metà teme comunque un fallimento.
Keystone
Fonte Ats
Coronavirus: PMI svizzere preoccupate
Lo rivela un sondaggio. Molti i provvedimenti intrapresi, ma la metà teme comunque un fallimento.

ZURIGO - A causa delle misure di confinamento per contrastare l'epidemia di Covid-19, un quarto delle PMI svizzere stima un calo del giro d'affari di almeno il 50%, mentre circa la metà delle imprese interrogate ritiene «probabile» un fallimento se i provvedimenti fossero mantenuti.

Le misure attuate per lottare contro il coronavirus «mettono a repentaglio la situazione finanziaria di gran parte» delle 590'000 piccole e medie imprese svizzere e minacciano così numerosi posti di lavoro, stando a un sondaggio di Generali Suisse e dell'Associazione svizzera delle PMI pubblicato oggi.

Circa il 40% delle aziende intervistate ha risposto di aver iscritto i dipendenti alla disoccupazione parziale, il 32% di aver chiesto un credito ponte presso la Confederazione, mentre il 7% ha dovuto pronunciare licenziamenti. Il 22% invece non ha preso alcuna decisione particolare.

Le conseguenze sono pure importanti per il fatturato. Un quarto delle PMI ritiene che subirà una perdita della redditività del 50% o più. Circa la metà considera «probabile» un fallimento se la situazione non si allenterà. Tale rischio viene invece giudicato «improbabile» per oltre il 20% delle società interrogate.

Circa il 20% delle aziende reputa che sarà a corto di liquidità nel prossimo mese e si trova già in serie difficoltà. Quasi il 60% afferma che sarà in seria difficoltà se non potrà riprendere gli affari come d'abitudine nei prossimi quattro mesi.

Ciò che consentirebbe di risparmiare sui costi sarebbe anzitutto la sospensione delle polizze di assicurative che non sono attualmente necessarie e il differimento delle fatture o degli affitti. Il 12% delle aziende si vedrà altrimenti costretta a licenziare personale.

Un quarto delle società si è inoltre adattato a questo periodo eccezionale introducendo consulenze e vendite online, un servizio di consegna a domicilio o ancora la possibilità di acquistare "take away".

Una volta terminata la crisi, un terzo delle PMI auspica di sviluppare attività promozionali, un quarto vuole procedere a offerte speciali e a ribassi, mentre il 14% prevede di estendere il proprio assortimento di prodotti.

Complessivamente 716 società hanno risposto al sondaggio, che è stato condotto dal 3 al 17 aprile scorsi.
 
 

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