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SVIZZERACredit Suisse pedina l'ex manager, Ethos chiede trasparenza

26.09.19 - 10:42
Le speculazioni sul presunto pedinamento, per cui è stato aperto un procedimento per coazione e minaccia, stanno interessando numerose testate finanziarie internazionali
Keystone - foto d'archivio
Credit Suisse pedina l'ex manager, Ethos chiede trasparenza
Le speculazioni sul presunto pedinamento, per cui è stato aperto un procedimento per coazione e minaccia, stanno interessando numerose testate finanziarie internazionali

ZURIGO - Anche gli investitori guardano con apprensione al caso Iqbal Khan, il top manager che sarebbe stato pedinato su ordine del suo ex datore di lavoro, Credit Suisse: la fondazione Ethos, che consiglia le casse pensioni, si dice scioccata e auspica la massima trasparenza. Intanto sui media emergono nuovi particolari sul caso.

«Siamo veramente scioccati da queste rivelazioni», afferma il direttore di Ethos Vincent Kaufmann, in un'intervista diffusa stamani dalla radio romanda RTS. «Ora ci aspettiamo spiegazioni chiare da parte del consiglio di amministrazione su come sia potuto accadere e chi abbia autorizzato la sorveglianza del manager», aggiunge il dirigente della fondazione di investimento ginevrina attenta ai principi dell'etica e del buon governo di impresa.

«Questa è una vicenda che ne segue altre e questa volta non si può dire che sono dossier del passato», sottolinea Kaufmann. «È un caso attuale che riguarda le istanze di oggi ed è indispensabile fare trasparenza». L'inchiesta interna deve a suo avviso essere completamente indipendente dalla direzione.

La vicenda sta mettendo sotto pressione Urs Rohner e Tidjane Thiam, presidenti rispettivamente del consiglio di amministrazione e della direzione, tanto che alcuni giorni or sono si sono rivolti anche ai dipendenti invitandoli a concentrarsi sui clienti e non sui «sensazionalismi» dei media.

Intanto però i giornali continuano ad occuparsi del caso, a cominciare dal Blick che oggi in prima pagina parla di un «litigio esplosivo fra vicini»: Khan, sino a giugno responsabile della gestione patrimoniale di Credit Suisse, e il Ceo Thiam abitano infatti in due ville direttamente adiacenti di Herrliberg, cosa che il quotidiano spiega in dettaglio.

E proprio a casa di Thiam sarebbe avvenuto un fatto che ha portato alla rottura del rapporto di fiducia fra i due: stando alla ricostruzione offerta del Tages-Anzeiger al centro della vicenda vi è una cena in gennaio, a cui erano invitati Khan, sua moglie e altri dipendenti di Credit Suisse. Una serata condita con molto alcol che, sempre secondo il giornale, ha visto Khan offendere l'amica di Thiam, che è separato dalla moglie: i due uomini sarebbero quasi venuti alle mani.

In seguito a questo episodio Khan - che sui media veniva ritenuto un possibile successore di Thiam - avrebbe deciso di prendere il largo o sarebbe stato invitato a farlo. Il resto è storia recente: in agosto UBS annuncia a sorpresa di aver reclutato Khan, quale a co-responsabile del comparto gestione patrimoniale, dove affiancherà l'americano Tom Naratil. Entrerà in servizio il primo ottobre.

Credit Suisse avrebbe però fatto pedinare il top manager: si presume per evitare che, nel passaggio da un istituto all'altro, portasse con sé consulenti e clienti facoltosi.

Martedì 17 settembre l'interessato però si accorge dei detective: quel giorno, stando a una ricostruzione giornalistica, l'auto su cui si trovava il manager con la moglie viene seguita nel centro di Zurigo da una vettura. Il 43enne si rende conto della situazione e si ferma per scattare fotografie con lo smartphone. Tre individui cercano però di strappargli il cellulare e ne nasce una bagarre: i "pedinatori" - se davvero erano tali - riescono in un primo a tempo a fuggire, ma sono poi fermati temporaneamente dalla polizia.

Sulla stampa la ditta di sorveglianza ha nel frattempo contestato questa ricostruzione: Khan sarebbe stato seguito da un solo detective, gli altri due sarebbero accorsi perché in zona. E non ci sarebbe stato alcun tumulto.

L'unico punto fermo è che la procura pubblica zurighese ha confermato già venerdì che, sulla base di una denuncia, ha aperto un procedimento penale per coazione e minaccia. Tutto il resto è oggetto oggi di speculazioni che stanno interessando però ben oltre la piazza finanziaria svizzera: sul caso hanno infatti riferito in dettaglio numerose testate finanziarie internazionali.

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