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Lo rivela un'analisi pubblicata oggi dalla società di consulenza Willis Towers Watson
ZURIGO - Il tasso di copertura medio delle casse pensioni delle trenta maggiori aziende quotate alla Borsa svizzera è diminuito lo scorso anno di quattro punti percentuali, all'81%. Lo rivela un'analisi pubblicata oggi dalla società di consulenza Willis Towers Watson.
Il peggioramento è dovuto a una contrazione del 2,2% (-4,4 miliardi di franchi) degli impegni di previdenza, mentre al contempo i patrimoni sono diminuiti del 4,4% (-4 miliardi). Le imprese restano comunque ancora ben posizionate, rileva Willis Towers Watson.
Considerando che AXA, uno dei maggiori offerenti di soluzioni di assicurazione completa collettiva, è uscita da questo segmento diventerà tuttavia più difficile garantire tramite il mercato il rischio di longevità delle casse pensione.
I tassi di copertura medi delle società sono scesi a livello mondiale nel 2018: il Willis Towers Watson Pension 100 Index è calato dall'87% nel 2017 all'86%. Con l'81% la Svizzera si situa quindi sotto la media internazionale; il cattivo risultato viene spiegato principalmente con il livello molto più basso dei tassi d'interesse nella Confederazione in seguito alla politica dei tassi negativi applicata dalla Banca nazionale (BNS).
«Se i tassi resteranno bassi o addirittura diminuiranno ulteriormente, come viene attualmente osservato a livello globale, ciò condurrà a impegni di previdenza ancora maggiori», afferma citato in un comunicato l'esperto di casse pensioni Peter Zanella. Ciò accresce a sua volta la necessità di finanziamento e potrebbe richiedere un adeguamento della strategia d'investimento e delle prestazioni.
Lo studio di Willis Towers Watson analizza gli impegni di previdenza nonché l'ammontare e l'evoluzione delle spese di previdenza delle aziende quotate nello Swiss Leader Index (SLI).
