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SVIZZERAL'industria svizzera rallenta: indice acquisti PMI ai minimi dal 2012

01.07.19 - 10:13
Si tratta del terzo mese consecutivo in cui il dato è inferiore al livello di crescita fissato a 50 punti
Keystone
L'industria svizzera rallenta: indice acquisti PMI ai minimi dal 2012
Si tratta del terzo mese consecutivo in cui il dato è inferiore al livello di crescita fissato a 50 punti

ZURIGO - L'industria svizzera è in fase di rallentamento: l'indice dei responsabili degli acquisti (Purchasing Manager's Index, PMI) si è attestato in giugno a 47,7 punti, il valore più basso dall'ottobre 2012.

Si tratta del terzo mese consecutivo in cui il dato è inferiore al livello di crescita fissato a 50 punti, rende noto in un comunicato Credit Suisse (CS), i cui economisti interpretano i dati raccolti mensilmente in un sondaggio dall'associazione di categoria Procure.ch.

In confronto a maggio l'indice è arretrato di 1,0 punti, mentre su base annua la diminuzione è di 14,1 punti. Il dato di giugno è inferiore alle previsioni degli analisti interrogati dall'agenzia Awp, che scommettevano su valori compresi fra 48,0 e 48,9.

La componente produzione è ormai da quattro mesi in decrescita: in giugno è scesa (rispetto a maggio) di 0,6 punti a 48,2 punti. È peggiorata anche la situazione sul fronte delle commesse in portafoglio: -3,1 punti a 43,5 punti, il dato meno elevato dal settembre 2012.

Alla luce del calo degli ordinativi le aziende acquistano anche di meno: il relativo indice è arretrato di 6,3 punti a 42,4 punti. La componente acquisti in magazzino è a 52,5 punti, quella relativa ai prodotti di vendita in magazzino a 51,1 punti. I tempi di consegna sono scesi (-1,4 punti a 47,2 punti), cosa che fa pensare a una debole domanda.

Il parametro occupazione è invece tornato sopra la soglia di crescita, fermandosi a 51,4 punti (+4,0 punti). Nonostante l'offuscamento delle prospettive perlomeno la situazione sul mercato del lavoro rimane solida, commentano gli esperti di CS.

La grande banca ha reso noto anche l'indice PMI relativo al settore terziario: in giugno è sceso a 52,2 punti (-6,1 rispetto a maggio e -5,8 nel confronto annuo). Il dato - sensibilmente inferiore alle stime degli analisti, che si aspettavano numeri fra 56,0 e 58,0 - mostra che nel ramo dei servizi continua la crescita: si conferma così il sospetto che l'attuale debolezza della domanda in Europa concerna solo il settore industriale, sottolineano gli economisti di Credit Suisse.
 
 

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