Stando ad un rapporto, il margine di guadagno è risultato troppo alto. Non sono emerse manipolazioni contabili. Ruag: «Siamo pronti a discutere»
BERNA - La Ruag ha chiesto troppi soldi all'Esercito per manutenzione e riparazione di aerei da combattimento ed elicotteri. Secondo un rapporto del Controllo federale delle finanze (CDF), il margine di guadagno si attestava fra l'11,6% e il 14,6%, quando il massimo consentito era l'8%.
Si tratta comunque di una quota nettamente al di sotto del 30-35% indicato dai media nel corso dei mesi passati, si legge in un comunicato odierno del CDF. Nel periodo fra il 2013 e il 2017 Ruag Aviation ha realizzato un fatturato netto di 1,1 miliardi di franchi con il Dipartimento federale della difesa (DDPS).
Nel corso della verifica effettuata dal CDF non è emersa alcuna manipolazione contabile e la fatturazione è da considerarsi conforme alle condizioni di contratto. Per il controllo dei margini di utile effettivi, le stime si sono basate su un'attribuzione dei costi in conformità al principio di causalità, con l'obiettivo di arrivare solo ai costi effettivamente necessari per una prestazione.
Nei calcoli del CDF sono stati effettuati diversi adeguamenti: in caso di importazioni, il gruppo specializzato negli armamenti e nell'aerospazio lasciava nel prezzo anche il supplemento di utile della società estera, mentre per la verifica è stato preso in considerazione solo l'utile dell'azienda elvetica. Erano poi presenti numerose voci di marketing, compresi air-show internazionali, mentre il CDF ha tenuto conto solo di una piccola parte di esse.
Ruag pronta a discutere - In una presa di posizione, la Ruag sottolinea il fatto che non sia stata riscontrata alcuna manipolazioni nelle registrazioni contabili e che il comportamento dell'azienda è stato di conseguenza conforme al diritto.
Nella sua verifica il CDF - sottolinea la Ruag - impiega però una nuova chiave di ripartizione dei costi generali e su questa base giunge a un margine di utile più elevato. La società si dichiara disposta a discutere eventuali futuri adattamenti, anche se ritiene che le modifiche debbano essere accuratamente ponderate.
In concreto, invece di una parità di trattamento di tutti i clienti in materia di costi, con il nuovo approccio ci sarebbe una posizione privilegiata del DDPS. Secondo il CEO Urs Breitmeier, citato in una nota, «la ripartizione uniforme dei costi generali su tutti i clienti è conforme al contratto. Tuttavia, se dopo una prassi applicata con successo per 20 anni il nostro proprietario desidera una verifica della situazione attuale, siamo senz'altro disposti a discuterne».