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SVIZZERAUeli Maurer in Cina: «Un grosso potenziale»

23.04.19 - 12:33
Il rafforzamento della cooperazione bilaterale nell'ambito delle questioni commerciali e finanziarie è uno degli obiettivi principali del suo viaggio
EFD DFF ‏
Ueli Maurer in Cina: «Un grosso potenziale»
Il rafforzamento della cooperazione bilaterale nell'ambito delle questioni commerciali e finanziarie è uno degli obiettivi principali del suo viaggio

BERNA - «Berna ha molto da apportare a Pechino per quanto concerne le competenze finanziarie. Ma anche in altri ambiti la Confederazione può mirare in alto, contando sull'enorme fiducia di cui gode nell'ex Impero di Mezzo», afferma il presidente della Confederazione Ueli Maurer, partito ieri per una visita di Stato in Cina, in un'intervista pubblicata oggi dai giornali di CH Media. Il capo del Dipartimento federale delle finanze (DFF) parla anche di politica ambientale targata UDC e deplora un peggioramento del lavoro giornalistico.

Il rafforzamento della cooperazione bilaterale nell'ambito delle questioni commerciali e finanziarie è uno degli obiettivi principali del viaggio di Maurer, ha indicato il DFF una settimana fa presentandone i contenuti. Ai giornali della joint venture fra le testate di AZ Medien e i titoli regionali del gruppo NZZ, il presidente della Confederazione ora spiega quali siano gli atout della Svizzera.

Grosse opportunità nella collaborazione finanziaria - Nel settore delle merci, la Confederazione può contare su un accordo di libero scambio siglato nel 2013. La Svizzera è del resto stata, dopo l'Islanda, la seconda nazione in Europa a concludere una tale intesa. Ma il paese si sta profilando anche nei servizi: «Banche elvetiche come UBS e Credit Suisse hanno partecipazioni maggioritarie».

La Svizzera e le sue imprese possono andare ben oltre: «Nel settore finanziario la Cina si muove in un mondo relativamente nuovo e altamente professionale, in cui procede con prudenza perché in parte le manca esperienza. La Svizzera in questo settore ha quindi buone possibilità di collaborare. Ha la fama di essere un paese affidabile. Potrebbe essere una sorta di mercato test per la Cina», spiega il capo del DFF.

Su un piano di parità con i cinesi - L'"enorme fiducia" di cui la Confederazione gode a Pechino le permetterà anche di profilarsi nel settore assicurativo e attorno al tema della sostenibilità dell'economia, ambiti in cui la Svizzera è «tra i paesi con la maggiore esperienza».

«Malgrado la differenza di dimensioni dei due paesi, siamo su un piano di parità con i cinesi. Con gli Usa condividiamo lo stesso sistema politico. I cinesi invece vivono in un sistema condizionato dal socialismo. Tuttavia con la Cina condividiamo molti valori come l'abilità, l'applicazione e la modestia».

Investimenti diretti cinesi sono ok - Per Maurer le acquisizioni cinesi di imprese non costituiscono un problema. In Svizzera aveva fatto molto discutere il rilevamento, nel 2017, del gruppo agrochimico basilese Syngenta da parte del colosso statale cinese ChemChina. Sul tema il Consiglio federale si era già espresso nel maggio dello scorso anno, dicendo no a maggiori controlli sugli investimenti diretti dall'estero nelle imprese svizzere. Il governo si era tuttavia detto disposto a esaminare i vantaggi e gli svantaggi della creazione di basi legali che consentano un tale controllo.

Per il presidente della Confederazione «tocca alle imprese stesse valutare se un gruppo cinese apporti il necessario know how. Non è una questione di competenza statale».

Proseguire con l'attuale politica, già verde - Verdi e Verdi liberali hanno approfittato del dibattito climatico per avanzare nelle recenti elezioni cantonali a Zurigo, Lucerna e Basilea Campagna e tutti i partiti, ad eccezione dell'UDC, stanno dando una pennellata verde ai loro programmi in vista delle elezioni federali di quest'autunno. «È inutile, alla vigilia del voto, saltare sul treno dell'ecologismo, un tema per certi versi di moda», afferma l'ex presidente dell'UDC nazionale, che evoca quanto detto dall'ex consigliere federale democentrista Christoph Blocher, presentatosi ai media una settimana fa per fare il punto su un partito in perdita di velocità nelle ultime elezioni dei Gran Consigli (non in Ticino).

Maurer fa notare che la Svizzera è estremamente efficiente in ambito ambientale, se si pensa ad esempio alle centinaia di milioni di franchi investiti dallo Stato nella svolta energetica. «Dobbiamo proseguire su questa strada", dice il presidente della Confederazione, che fa riferimento anche alla responsabilità individuale. "Per 30 anni non ho volato una sola volta».

Giornalisti superficiali e in una sola direzione - Nell'intervista, in ben tre occasioni, il presidente della Confederazione rileva le difficoltà finanziarie con cui sono confrontati i media. Ma questo non basta per giustificare "la superficialità" e l'uniformità ("mainstream") nell'informazione. «Nei media mi mancano confronti di fondo».

Facendo riferimento a un recente screzio con la televisione svizzero tedesca SRF, che non avrebbe rispettato le condizioni negoziate prima di un'intervista, Maurer è più severo con l'ente pubblico che, grazie al canone, non è confrontato a problemi di finanziamento.

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