Stando al Centro di ricerche congiunturali del Politecnico di Zurigo l'aumento del pil è da ritoccare a +1% (invece di +1,6%). Fra i motivi la Brexit, l'euro e la Cina deboli
ZURIGO - Il Centro di ricerche congiunturali del Politecnico di Zurigo (KOF) pronostica per l'anno in corso una crescita del pil svizzero nettamente più debole rispetto al recente passato.
Il tasso di espansione economica dovrebbe attestarsi nel 2019 all'1%, in rallentamento rispetto all'1,6% della stima precedente. Per il 2020, gli esperti del KOF sono più ottimisti e si aspettano una crescita del 2,1%.
L'economia svizzera si trova in un contesto difficile, scrive il KOF in un comunicato: le cause sono l'incertezza legata alla Brexit, il raffreddamento dell'economia cinese e il rallentamento della zona euro, il principale partner commerciale della Svizzera.
Le aspettative delle imprese orientate all'esportazione sono di conseguenza peggiorate e solo nella seconda metà dell'anno si potrà contare su un aumento dell'export.
Sul fronte dei consumi sono peraltro attesi pochi impulsi, vista la debole evoluzione dei salari, che in termini reali - al netto cioè dell'inflazione - saliranno nel 2019 solo dello 0,4%.
Per quanto riguarda gli istituti di credito, sempre stando al KOF, valgono le stime seguenti: