Dal prossimo 3 giugno non sarà più possibile guardare i programmi della SSR con una semplice antenna
BERNA - Dalla prossima estate non si potrà più guardare la televisione con una semplice antenna. La SSR ha infatti deciso di disattivare il digitale terrestre (DVB-T) il prossimo 3 giugno per motivi di risparmio.
La possibilità di rinunciare alla diffusione via etere è prevista dalla nuova concessione rilasciata alla Società svizzera di radiotelevisione (SRG SSR) lo scorso agosto ed entrata in vigore il primo gennaio. La decisione di spegnere il digitale terrestre si fonda sul debole numero di economie domestiche che ancora ricorrono a questo sistema per ricevere il segnale televisivo, spiega a Keystone-ATS la portavoce della SSR Sibylle Tornay.
La portavoce dell'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM) Silvia Canova ricorda come le cifre sull'utilizzo del DVB-T in Svizzera erano già modeste ai suoi inizi nel 2009 (7% delle economie domestiche). Nel corso degli anni tale proporzione è ulteriormente calata ed oggi è dell'1,9% (considerando che in Svizzera ci sono 3,7 milioni di economie domestiche e che in media sono composte da 2,23 persone, sono 160 mila gli svizzeri che dovranno cambiare metodo di ricezione della Tv, ndr).
Nel prossimo abbandono del DVB-T da parte della SSR ha giocato un ruolo anche la sostenibilità economica: "l'investimento per l'offerta non è giustificato a fronte di un riscontro nell'utilizzo così ridotto", spiega Canova. Tornay precisa poi che "sono anche state considerate le alternative disponibili, già largamente utilizzate, così come i costi eccessivi per la manutenzione del sistema digitale terrestre e i vantaggi ambientali generati dal suo smantellamento".
A questi argomenti va aggiunta la necessità per la SSR di ridurre i costi d'esercizio. A causa del tetto massimo fissato dal Consiglio federale per i proventi del canone destinati alla SSR, l'azienda radiotelevisiva ha lanciato un piano di risparmi da 100 milioni di franchi all'anno e non sarà di conseguenza più in grado di finanziare la televisione via etere, afferma Tornay.
Da notare anche, ha aggiunto Canova, che i due unici fornitori regionali in Svizzera che avevano un'offerta in digitale terrestre, Valaiscom in Vallese e Teleraetia nei Grigioni, vi hanno nel frattempo rinunciato.
Tornay ha poi ricordato che esistono numerose altre alternative per continuare a riceve i programmi della SSR: tramite il satellite, reti via cavo e con internet (IPTV o in streaming). La Società svizzera di radiotelevisione fornisce un supporto per accompagnare i telespettatori che devono cambiare metodo di ricezione (www.dvb-t-switch.ch e 0848 88 55 33).
La SSR non ritiene inoltre che vi saranno conseguenze per le zone discoste: "l'offerta delle reti via cavo e mobili è eccellente in tutta la Svizzera, anche nelle zone periferiche", precisa Tornay. L'UFCOM afferma da parte sua di non disporre di dati sull'utilizzo del digitale terrestre nelle zone periferiche.
Da giugno, la Svizzera sarà il primo Stato a rinunciare alla diffusione via etere. Occorre però riconoscere che nel nostro Paese l'offerta via digitale terreste è sempre stata modesta (4 canali nella Svizzera italiana e in Romandia, 5 nella Svizzera tedesca). La situazione è dunque completamente diversa da quella dei nostri vicini dove con il digitale terrestre si possono ricevere molti canali televisivi (una ventina in Germania, una trentina in Francia, diverse decine in Italia).
Per Canova, la situazione in Svizzera non è comparabile con quella dei nostri vicini dove tradizionalmente la trasmissione terrestre del segnale televisivo è la modalità più utilizzata. Per Tornay, inoltre, il consumo di media si sta modificando e il digitale terrestre subisce una diminuzione significativa in tutta Europa.
Resta il fatto che in Svizzera dopo 66 anni la diffusione via etere della televisione prenderà fine. La prima antenna a trasmettere un segnale fu quella dell'Uetliberg (ZH) nel 1953. L'allora TSI nacque ufficialmente nel 1961, dopo che alcuni programmi in italiano erano già stati trasmessi a partire dal 1958. Alla fine dei primi anni Duemila si passò dalla diffusione analogica a quella digitale che, come detto, verrà disattivata il prossimo 3 giugno.
Per continuare a ricevere i programmi della SSR bisognerà quindi installare una antenna parabolica o concludere un abbonamento a un operatore di servizi TV (come UPC, Sunrise e Swisscom). In quest'ultimo caso si dovrà fare i conti con spese supplementari nell'ordine di alcune centinaia di franchi all'anno. L'unica altra alternativa è lo streaming via internet.