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ZURIGOAlpiq esamina un'uscita strategica dal carbone

30.10.18 - 07:46
La cessione dei due impianti cechi avviene «esclusivamente per ragioni strategiche»
Keystone
Alpiq esamina un'uscita strategica dal carbone
La cessione dei due impianti cechi avviene «esclusivamente per ragioni strategiche»

ZURIGO - Alpiq, numero uno dell'elettricità in Svizzera, sta pensando di cedere le sue centrali a carbone situate a Kladno e Zlín, nella Repubblica Ceca. Con questa scelta strategica, la società intende concentrarsi sulla produzione di energia pulita.

Alpiq detiene la totalità delle due centrali termiche. Gli impianti producono elettricità e teleriscaldamento per industrie, edifici pubblici, scuole, ospedali e centri commerciali. Attraverso la cessione Alpiq punta a un portafoglio di produzione "esente da carbone su scala europea", secondo dichiarazioni rilasciate all'agenzia finanziaria AWP dalla portavoce Christel Varone.

Diversi paesi europei, tra cui Francia, Germania e Paesi Bassi, hanno annunciato negli ultimi anni l'intenzione di abbandonare questa fonte energetica non rinnovabile, al centro delle critiche per le sue emissioni di CO2. La portavoce di Alpiq ha tenuto a sottolineare che le ragioni della dismissione sono "esclusivamente strategiche", precisando che entrambi gli impianti cechi hanno "buone prestazioni" e funzionano "secondo standard molto elevati".

Il gruppo vuole concentrare le attività sul suo parco europeo di impianti elettrici, sulla commercializzazione di energie flessibili generate da unità di produzione decentralizzate e sui servizi energetici digitali. La transazione, ha aggiunto la portavoce, verrà portata a termine solo se verranno soddisfatte determinate condizioni contrattuali: il prezzo di un'eventuale vendita non è stato comunicato.

L'annuncio odierno fa seguito alla cessione, avvenuta l'estate scorsa, delle attività di servizi e ingegneria di Alpiq alla società francese Bouygues per un importo di 720 milioni di franchi.

Alpiq, che produce un terzo dell'energia idroelettrica in Svizzera, ha registrato nella prima metà dell'anno una perdita netta di 50 milioni di franchi, dieci volte superiore a quella dello stesso periodo del 2017. Il fatturato ha subito una flessione dell'1,6% a 2,59 miliardi.

 
 

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