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SVIZZERABuoni voti all'economia svizzera, «ma vi sono anche dei rischi»

26.03.18 - 12:23
Secondo il Fondo monetario internazionale preoccupano la politica commerciale internazionale e il mercato immobiliare e ipotecario
Ti-Press
Buoni voti all'economia svizzera, «ma vi sono anche dei rischi»
Secondo il Fondo monetario internazionale preoccupano la politica commerciale internazionale e il mercato immobiliare e ipotecario

BERNA - Il Fondo monetario internazionale (Fmi) dà buoni voti all'economia svizzera, ma ne individua anche le criticità. Vengono considerati in modo positivo la situazione congiunturale, il superamento delle sfide poste dal franco forte, i progressi fatti sul fronte della stabilità del settore finanziario e la prospettata riforma della fiscalità delle imprese. Nel contempo sono però anche ravvisati dei rischi, in relazione alla politica commerciale internazionale nonché al mercato immobiliare e ipotecario.

Grazie alla sua capacità di adattamento, negli ultimi anni l'economia svizzera si è dimostrata relativamente solida, riuscendo a far fonte alle pressioni sul mercato dei cambi, afferma l'FMI al termine del suo esame periodico annuale, di cui riferisce la Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali (SFI).

In seguito alla ripresa congiunturale internazionale le pressioni hanno recentemente perso intensità e l'andamento dell'economia svizzera ha acquisito nuovo slancio: gli economisti dell'organizzazione internazionale si aspettano una progressione del 2,25% del prodotto interno lordo nel 2018. L'evoluzione dei prezzi dovrebbe restare moderata.

Secondo gli esperti dell'FMI, i rischi per la congiuntura potrebbero celarsi in un possibile acuirsi delle tensioni politico-commerciali e geopolitiche a livello internazionale, in un inatteso e marcato inasprimento delle condizioni globali di finanziamento e nei disequilibri del settore immobiliare e ipotecario elvetico.

Per l'FMI la politica monetaria portata avanti dalla Banca nazionale svizzera, basata sull'introduzione di interessi negativi e interventi mirati sul mercato delle divise, ha dato buoni risultati. Gli specialisti riconoscono anche che le finanze pubbliche della Svizzera continuano a essere solide: raccomandano comunque di esaminare possibili opzioni per adeguare il freno all'indebitamento, affinché il Paese sia pronto in caso di rallentamenti congiunturali futuri.

Il Fondo monetario internazionale - sempre stando al comunicato della SFI - approva gli importanti progressi della Svizzera nel rafforzamento della stabilità finanziaria, segnatamente in relazione agli istituti finanziari di rilevanza sistemica. In riferimento al basso livello dei tassi di interesse, consiglia di vigilare costantemente sui possibili rischi del mercato ipotecario e immobiliare e di esaminare ulteriori misure che consentano di ridurre i rischi.

Viene tuttora inoltre considerata importante l'attuazione degli standard internazionali nel settore finanziario. L'FMI sostiene la riforma dell'imposizione delle imprese, portata avanti nell'ambito de Progetto fiscale 17, e raccomanda di introdurre riforme che garantiscano in modo duraturo una previdenza per la vecchiaia, soprattutto in ragione dell'aumento della speranza di vita.

La delegazione dell'FMI ha eseguito la valutazione annuale della Svizzera a Berna e Zurigo tra il 15 e il 26 marzo. La regolare valutazione della situazione economica e finanziaria dei suoi Stati membri costituisce un elemento centrale dell'attività di vigilanza dell'FMI sulla politica economica, ricorda la SFI.

L'Fmi raccomanda alla Svizzera di aumentare la spesa pubblica - Il Fondo monetario internazionale (Fmi) raccomanda una volta ancora alla Svizzera di aumentare la spesa pubblica, anche per alleviare l'onere della politica monetaria.

Nel rapporto periodico sulla Svizzera gli esperti dell'organizzazione internazionale hanno analizzato la portata del meccanismo elvetico del freno all'indebitamento, che prevede norme di esenzione per "circostanze finanziarie eccezionali".

Secondo Rachel van Elkaan, che ha guidato la delegazione Fmi, Berna potrebbe spendere nell'infrastruttura, come le strade o la ferrovia, ma anche nel sistema sociale. "Pure la spesa sociale può essere importante per la crescita", ha detto Van Elkaan in una conferenza stampa a Berna. In ultima analisi si tratta infatti di preparare il Paese alle prossime difficoltà congiunturali.

A suo avviso servono inoltre riforme in grado di garantire le pensioni a lungo termine. Van Elkaan giudica controproducente il fatto che l'insicurezza riguardo al mantenimento del tenore di vita in età avanzata porti a un elevato tasso di risparmio: più alto è il tasso di risparmio, più bassi sono i rendimenti, cosa che a sua volta porta a risparmi ancora più elevati.

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