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SVIZZERA2017 da record per Raiffeisen

02.03.18 - 08:11
La terza banca elvetica ha registrato lo scorso anno un utile di 917,1 milioni di franchi, in aumento del 21,6% su base annua
Keystone
2017 da record per Raiffeisen
La terza banca elvetica ha registrato lo scorso anno un utile di 917,1 milioni di franchi, in aumento del 21,6% su base annua

SAN GALLO - Il gruppo Raiffeisen ha registrato lo scorso anno un utile record di 917,1 milioni di franchi, in aumento del 21,6% su base annua. All'"eccellente risultato" hanno contribuito tutti i settori.

I ricavi d'esercizio sono aumentati del 6,5% a 3,3 miliardi, il risultato d'esercizio è cresciuto addirittura in maniera più che proporzionale del 29,7% raggiungendo 1,1 miliardi di franchi.

All'eccellente utile del gruppo - scrive la terza banca elvetica - ha contribuito anche l'utile derivante dalla vendita delle partecipazioni in Helvetia e Avaloq, così come altre posizioni, con un ricavo straordinario pari a 119,4 milioni. Saranno costituite riserve supplementari per rischi bancari generali pari a 80 milioni.

Patrik Gisel, presidente della direzione di Raiffeisen, non nasconde la propria soddisfazione: «L'ottima chiusura annuale del gruppo è il risultato di una politica aziendale oculata e di un modello aziendale chiaro basato su tre pilastri: lo sviluppo sistematico del nostro core business Abitare, nonché l'ampliamento continuo dei due campi di attività Patrimonio e Imprenditorialità».

La principale fonte di proventi, con una quota inferiore al 70%, è costituita da operazioni su interessi, il cui risultato netto è aumentato di 28,8 milioni (+1,3%). Il difficile contesto dei tassi negativi ha determinato un'ulteriore contrazione del margine d'interesse.

Il risultato da operazioni su commissione e da prestazioni di servizio - approfittando della clima borsistico - ha registrato un aumento "molto soddisfacente" del 5,9% pari a 27,6 milioni. Leggero incremento (+1,1%) anche del risultato da attività di negoziazione pari a 2,5 milioni.

Con un incremento di 7,2 miliardi, i crediti ipotecari hanno registrato una crescita superiore a quella del mercato. La quota di mercato di Raiffeisen nelle ipoteche nazionali ammonta ora al 17,5%.

Andamento positivo anche per i patrimoni gestiti dal gruppo. Nel 2017 sono aumentati di 6,8 miliardi di franchi, ovvero del 3,4%, a 209,6 miliardi. Ciò tiene conto - precisa Raiffeisen - anche della vendita del portafoglio Europa orientale di Notenstein La Roche a Vontobel, del valore di 2 miliardi.

La terza banca elvetica intende inoltre adottare misure per ridurre i conflitti d'interesse, annuncia in una nota odierna.

Questo è stato deciso in particolare dopo il procedimento di enforcement della Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) nei confronti di Raiffeisen. L'indagine è incentrata «su questioni processuali e strutturali nella gestione delle partecipazioni». Per ottimizzare gli iter e i processi sono state introdotte misure che mirano alla separazione del portafoglio di partecipazioni, assicura Raiffeisen.

La FINMA aveva aperto a fine ottobre dell'anno scorso una procedura sulla governance di Raiffeisen. L'inchiesta riguardava la partecipazione maggioritaria della grande banca in Investnet, società con sede a Herisau (AR) che investe in piccole e medie imprese in Germania, Austria e Svizzera. Pierin Vincenz, ex Ceo di Raiffeisen, detiene a titolo personale il 15% delle azioni di questa società. La banca ha annunciato lunedì di aver venduto tutte le sue partecipazioni in Investnet.

Raiffeisen non ha preso posizione sulla notizia di ieri che il Ministero pubblico zurighese ha chiesto la detenzione preventiva per Vincenz, sospettato di amministrazione infedele. In particolare, si mette in dubbio la legalità di diverse acquisizioni effettuate negli anni scorsi dal gruppo Aduno, di cui Vincenz era stato il presidente dalla sua fondazione nel 1999 e fino al giugno 2017. Aduno appartiene al 100% a istituti finanziari elvetici, tra cui Raiffeisen. Quest'ultima ha presentato mercoledì una denuncia penale contro l'ex Ceo.

Gisel, a proposito di questa vicenda, non vede alcuna ragione per inoltrare le dimissioni: «Escludo di ritirarmi in relazione all'indagine contro il mio predecessore Pierin Vincenz», ha affermato Gisel in occasione dell'odierna conferenza stampa di bilancio. Il reato ipotizzato nei confronti di Vincenz è di amministrazione infedele.

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