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SVIZZERAJulius Bär ottimista per l'economia svizzera

28.11.17 - 17:13
Il prossimo anno dovrebbero sentirsi i benefici della spinta da parte di Europa e Stati Uniti
Keystone
Julius Bär ottimista per l'economia svizzera
Il prossimo anno dovrebbero sentirsi i benefici della spinta da parte di Europa e Stati Uniti

ZURIGO - Il prossimo anno l'economia svizzera dovrebbe beneficiare della spinta da parte di Europa e Stati Uniti. Secondo Julius Bär, eventuali aumenti dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve non dovrebbero rallentare l'economia, mentre a preoccupare potrebbero essere le elezioni previste in Italia e negli Usa.

«Mentalmente siamo ancora in una situazione di crisi, ma i rischi nei mercati finanziari e nell'economia si sono ridotti significativamente», ha affermato oggi Christian Gattiker, capo strategia e ricerca di Julius Bär, ai media a Zurigo.

Stando alle sue dichiarazioni, il mondo non è mai stato preparato così bene a una crisi finanziaria come lo è oggi. Le previsioni congiunturali della banca privata rimangono dunque positive.

«Non c'è alcun segno di debolezza nell'economia mondiale», ha sostenuto Janwillem Acket, capo economista di Julius Bär. Gli Stati Uniti, anche se la Federal Reserve dovesse aumentare i tassi d'interesse, dovrebbero rimanere il traino dell'economia e le incertezze legate agli Usa - ha ribadito - potrebbero verificarsi solo alla fine del prossimo anno a causa delle elezioni di metà mandato.

«Quest'anno è stato positivo per l'euro e ora credo che ci sarà anche una rinascita del dollaro», ha aggiunto Acket. La solida performance economica nell'anno corrente è stata una sorpresa per il capo economista, e dovrebbe continuare anche nel 2018.

Tra i cantieri ancora aperti in Europa, Acket ha parlato da un lato dei negoziati per la Brexit, dove il tempo sta per scadere. Dall'altro preoccupa invece la situazione dell'Italia in merito alle elezioni parlamentari: c'è infatti il rischio di una situazione di stallo che potrebbe avvantaggiare i partiti euro-scettici, ha rilevato il capo economista di Julius Bär, sottolineando come questo potrebbe ritardare la normalizzazione della politica monetaria della Banca centrale europea (Bce).

La situazione di stallo che sta invece vivendo attualmente la Germania è «economicamente insignificante», ha indicato Acket. Sulla scia degli indicatori positivi in Svizzera, gli economisti prevedono per l'anno prossimo una crescita economica dell'1,7%. Per l'anno corrente prospettano invece lo 0,8%.

Secondo Gattiker l'inflazione rimarrà bassa, mentre il cambio franco-euro continuerà a oscillare per i prossimi cinque anni. «Nei tempi più difficili dovremmo avere la parità e in quelli più positivi un indebolimento a 1,20 franchi», ha affermato il capo strategia.

Gli economisti hanno mostrato meno sicurezza per quanto riguarda il 2019. Per la Svizzera si attende un aumento del prodotto interno lordo (Pil) dell'1,1%, tuttavia secondo Acket il 2019 rimane «un punto interrogativo».

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