Gli istituti saranno trascinati in tribunale se insisteranno a prelevare tasse al momento del trasferimento del portafogli di titoli verso un altro istituto
BERNA - La Segreteria di Stato dell'economia (Seco) minaccia le banche di trascinarle in tribunale se insisteranno a prelevare tasse al momento del trasferimento del portafogli di titoli verso un altro istituto.
La gran parte delle banche richiede per questo passaggio balzelli molto elevati: ciò è scorretto, afferma la Seco in una lettera inviata in settembre a una trentina di istituti di cui ha dato notizia sabato il periodico Finanz und Wirtschaft (FuW). La notizia è stata confermata dalla Seco.
Secondo i funzionari di Berna queste tasse sono contrarie all'articolo 8 della legge federale contro la concorrenza sleale. La norma sanziona l'utilizzazione di condizioni commerciali abusive che, violando il principio della buona fede, comportano a detrimento dei consumatori un notevole e ingiustificato squilibrio tra i diritti e gli obblighi contrattuali.
La Seco aveva ordinato di abolire le tasse entro fine anno. In caso contrario le società erano minacciate di essere confrontate con una causa civile.
Stando a FuW gli istituti si sono però rivolti all'Associazione svizzera dei banchieri, che ha fatto allestire una perizia di tenore esattamente opposto: le tasse sarebbero invece perfettamente legali. Al momento le parti sono impegnate in negoziati. Un primo risultato dei colloqui è che la Seco ha fatto slittare a fine marzo la scadenza per rispondere alla sua lettera.
La Seco si è mossa dopo un rilevamento del Sorvegliante dei prezzi, che nel 2015 aveva analizzato la prassi in materia di 32 banche, giungendo alla conclusione che fosse abusiva. Alcune società avevano adattato i tariffari, ma secondo Mister Prezzi ciò non è abbastanza: ha quindi passato il caso alle Segreteria di stato dell'economia.