È quanto emerge da un sondaggio condotto dalla società di consulenza Deloitte presso 116 responsabili delle finanze
ZURIGO - L'accordo di libero scambio fra Ue e Stati Uniti (TTIP) e un'eventuale Brexit non fanno paura alle imprese svizzere. È quanto emerge da un sondaggio condotto dalla società di consulenza Deloitte presso 116 responsabili delle finanze (CFO).
Un'intesa transatlantica è ritenuta poco rischiosa per la propria azienda dall'80% del campione. Comunque vi è anche solo un 14% che prevede un effetto positivo.
Solo il 17% dei CFO ritiene che l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue avrebbe un impatto negativo per la propria società: l'80% non vede né vantaggi né svantaggi.
Il 44% degli interpellati giudica per contro sfavorevole una eventuale fine dell'accordo di Schengen, a causa dell'impatto sul traffico delle merci, sui frontalieri, sul turismo e sui viaggi d'affari.
Per quanto riguarda la situazione congiunturale generale, il 28% dei CFO prevede un peggioramento nei prossimi mesi e il 24% un miglioramento, il resto non vede cambiamenti. Quest'ultima opzione è la più gettonata anche in relazione all'andamento degli affari nella propria impresa. I due terzi si attendono comunque un aumento dei ricavi, contro un 18% che punta su un calo. I margini sono attesi in flessione dal 41% del campione, contro il 27% che li vede in aumento.
Il fattore di rischio più grande rimane l'evoluzione del franco (67%), seguito dai rischi geopolitici (63%). Seguono un indebolimento della domanda interna (56%) e una crescita delle normative (pure 56%).