Cerca e trova immobili

SVIZZERAOccorre rivalutare il lavoro a tempo parziale

09.03.16 - 15:13
È quanto emerge da uno studio del Boston Consulting Group. Attualmente quasi 50'000 laureate alle scuole universitarie svizzere smettono di lavorare dopo la nascita di un figlio
Occorre rivalutare il lavoro a tempo parziale
È quanto emerge da uno studio del Boston Consulting Group. Attualmente quasi 50'000 laureate alle scuole universitarie svizzere smettono di lavorare dopo la nascita di un figlio

BERNA - In Svizzera occorre rivalutare il sistema di lavoro a tempo parziale. È quanto emerge da uno studio del Boston Consulting Group (BCG), leader mondiale nella consulenza strategica di business, secondo cui il modello attuale è "superato o inconsistente".

Attualmente quasi 50'000 laureate alle scuole universitarie svizzere smettono di lavorare dopo la nascita di un figlio, scrivono gli autori. Si tratta di un momento cruciale per i piani di carriera di una donna. L'economia elvetica si vede così privata di un capitale umano altamente qualificato.

Stando a BCG, tra i 18 e i 27 anni nonché tra i 32 e i 41 anni, è in continua crescita il numero di donne che svolge un'attività lavorativa a tempo parziale. In seguito, tuttavia, si assiste a una progressiva diminuzione: tra le ultra 42enni il 50% preferisce rimanere a casa per occuparsi dei figli. Gli autori descrivono questo fenomeno come una "lebenslange Babypause" ("un congedo maternità a vita").

Spesso il lavoro a tempo parziale è meno apprezzato rispetto al precedente impiego al 100% oppure il salario è meno adeguato agli sforzi profusi. Inoltre, secondo un'opinione ampiamente diffusa, è possibile fare carriera soltanto a tempo pieno.

Gli autori propongono quindi per la Svizzera modelli più flessibili, anche per gli uomini. Il datore di lavoro potrebbe così avvalersi a più lungo termine della collaborazione degli elementi migliori, tenendo conto anche dei bisogni crescenti delle nuove generazioni.
 
 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

francox 8 anni fa su tio
Parole sante, si dovrebbe avere molta elasticità nella scelta della percentuale lavorativa. Peccato che i datori di lavoro dicono che costa di più, "e gh'è finii ul cinema".
NOTIZIE PIÙ LETTE