Cerca e trova immobili

BERNALa Svizzera lo aveva espulso, l'Europa dice "No"

07.01.14 - 13:26
La Corte europea dei diritti dell'uomo ha messo il veto alla decisione svizzera su un ex richiedente l'asilo sudanese
Foto Keystone
La Svizzera lo aveva espulso, l'Europa dice "No"
La Corte europea dei diritti dell'uomo ha messo il veto alla decisione svizzera su un ex richiedente l'asilo sudanese

STRASBURGO - La Corte europea dei diritti dell'uomo ha messo il veto all'espulsione da parte della Svizzera di un ex richiedente l'asilo sudanese. In quanto c'è rischio di maltrattamenti, questo rinvio violerebbe il divieto della tortura, radicato nella Convenzione europea dei diritti dell'uomo.

I giudici di Strasburgo contraddicono così una sentenza del Tribunale amministrativo federale (TAF) che il 6 agosto 2012 aveva ritenuto che l'espulsione di quest'uomo di 29 anni - la cui domanda d'asilo è stata respinta due volte - non era contraria all'articolo 3 della Convenzione europea.

 

Membro attivo del Movimento per la liberazione del Sudan, il 29enne è stato nominato segretario ai diritti dell'uomo di questa organizzazione nel 2009 e afferma che a causa della sua attività politica corre un rischio di persecuzione.

 

I suoi argomenti non avevano convinto però le autorità svizzere, le quali ritenevano che l'uomo fosse divenuto attivo politicamente in Svizzera per sfuggire al rinvio.

 

Secondo la Corte europea, il rischio di maltrattamenti non concerne solamente coloro che esercitano funzioni dirigenziali in seno a movimenti d'opposizione, ma anche tutti quelli sospettati di sostenerli. Dato che l'interessato ha partecipato a svariati incontri per conto del Movimento per la liberazione del Sudan, non è escluso che una volta in Sudan possa venire arrestato, subire interrogatori o essere torturato. Secondo Strasburgo, la sua espulsione violerebbe quindi l'art. 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE