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LUCERNAStrage di Menznau, la morte del killer è ancora un mistero

21.03.13 - 14:27
Gli inquirenti hanno ricostruito i dettagli del tragico episodio. Un dipendente ha fronteggiato lo sparatore, che è morto per un colpo di arma da fuoco alla testa. Si è sparato o è stato un incidente?
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Strage di Menznau, la morte del killer è ancora un mistero
Gli inquirenti hanno ricostruito i dettagli del tragico episodio. Un dipendente ha fronteggiato lo sparatore, che è morto per un colpo di arma da fuoco alla testa. Si è sparato o è stato un incidente?

MENZNAU - Le autorità lucernesi hanno tenuto una conferenza stampa per chiarire i dettagli ancora oggi oscuri della strage di Menznau del 27 febbraio scorso. Il bilancio della strage, lo ricordiamo, è di quattro morti e sei feriti, due dei quali in condizioni critiche.

 

Il giorno della strage - In una sala piena di giornalisti, la procuratrice pubblica Nicole Belliger e il capo degli investigatori Daniel Bussmann hanno ricostruito i fatti. L'allarme è giunta alla polizia lucernese alle 9.14, e il dispositivo di sicurezza e ambulanza è stato immediatamente attivato. Ben 180 appelli sono giunti da lavoratori della ditta Kronospan, sulla linea telefonica allestita per l'occasione. "I soccorritori" spiega Bussmann "si sono trovati di fronte una scena agghiacciante". Viktor B. aveva raggiunto la Kronospan alle 8.41, e aveva lasciato l'auto in un parcheggio per visitatori, senza timbrare il cartellino. Gli inquirenti non sono in grado di stabilire cosa fece nel lasso di tempo tra l'arrivo e il primo sparo, alle 9.06.

 

Come è morto Viktor B.? - Viktor B. ha aperto il fuoco su tre persone presenti in un ufficio adiacente la mensa, uccidendole. Una quarta, colpita alla testa, è stata uccisa. Subito dopo lo sparatore si è spostato nell'area non-fumatori della mensa, dove si trovavano 17 persone. Qui ha sparato su un dipendente, che è rimasto ferito, e su altre quattro persone. Una delle quali è riuscita a colpire Viktor B. con una sedia, come era emerso dalle prime indiscrezioni seguite alla comunicazione della strage. Lo sparatore e l'uomo sono caduti a terra durante la collutazione. In questo momento l'omicida è rimasto ucciso, colpito da un colpo di arma da fuoco. Sulle cause della morte, gli inquirenti ipotizzano che un colpo sia partito durante i convulsi momenti della collutazione, oppure che si sia sparato. Non ci sono elementi che fanno supporre che un'altra persona abbia sparato a Viktor B.

 

Dopo il colpo di arma da fuoco due lavoratori hanno legato l'omicida e gettato la pistola, detenuta illegalmente, fuori dalla finestra della mensa. 41 persone sono state interrogate durante l'inchiesta. I presenti nella mensa non avevano identificato subito i colpi di arma da fuoco in quanto tali. Una volta realizzato il pericolo, molti si sono rifugiati sotto il tavolo. 18 colpi sono stati sparati.

 

Chi era l'omicida - La procuratrice Belliger ha poi preso la parola, fornendo alcuni dettagli su Viktor B. Il suo passato in Kosovo, il matrimonio e i tre figli, la naturalizzazione nel 2001 e il lavoro presso la Kronospan dal 1999. Prima di compiere la strage non aveva assunto droghe o alcol, e non ci sono prove che soffrisse di un disturbo psicologico, anche se questo è possibile.

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