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SVIZZERAMoria di api, dimezzate le colonie

22.05.12 - 14:54
L'inverno scorso è stato particolarmente fatale per le api in Svizzera: quasi la metà delle colonie - 100'000 - sono morte
Keystone (archivio)
Moria di api, dimezzate le colonie
L'inverno scorso è stato particolarmente fatale per le api in Svizzera: quasi la metà delle colonie - 100'000 - sono morte

BERNA - L'inverno scorso è stato fatale per le api in Svizzera: sono morte quasi la metà delle colonie - 100'000 - e senza significative differenze regionali. Lo riferisce oggi l'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG), aggiungendo che la causa principale della moria è l'acaro parassita della varroa.

In base ai dati di un sondaggio definito "piuttosto rappresentativo", condotto in un migliaio località sparse in tutti i cantoni e nel Lichtenstein, i danni sono di un'ampiezza mai raggiunta prima, sottolinea un comunicato dell'UFAG: per gli apicoltori svizzeri si tratta di una perdita di quasi 25 milioni di franchi, che devono sostenere da soli. Al momento non si può ancora valutare l'influsso della moria sull'impollinazione di piante utili e piante selvatiche.

Gli sforzi della Confederazione per rafforzare il sostegno al settore - attualmente Berna finanzia 35 progetti - sono perciò diretti nella giusta direzione, aggiunge l'UFAG. Prossimamente il Consiglio Federale decreterà i relativi provvedimenti.

L'Associazione degli amici delle api svizzerotedeschi e retoromanci (VDRB, Verein deutschschweizerischer und rätoromanischer Bienenfreunde) ha condotto per la quinta volta un sondaggio elettronico sulle perdite degli alveari dello scorso inverno tra gli apicoltori di tutte le fasce di età, situati in località comprese tra i 200 e i 1700 metri sul livello del mare e proprietari di tutte le razze di api detenute in Svizzera.

I risultati mostrano "un'immagine costernante": se si considerano le perdite prima dell'invernamento (agli inizi di ottobre) e quelle invernali (fino a metà aprile) sommate agli alveari troppo deboli in aprile per sviluppare una colonia di produzione, sono andati persi quasi il 50% degli alveari, ossia 100'000 colonie di api. Sono le peggiori perdite da quando questi dati vengono registrati sistematicamente, aggiunge l'UFAG.

Le cause esatte delle perdite invernali degli ultimi anni (del 20-30% secondo il Dipartimento federale dell'economia) non sono ancora chiaramente accertate, ma si sa che sono multifattoriali e variano da una regione all'altra. Tuttavia, diversi studi internazionali mettono in evidenza che il parassita Varroa destructor svolge un ruolo preponderante. Quest'acaro preleva le proteine dal sangue dell'ape, indebolisce il sistema immunitario della stessa, e trasmette agenti patogeni (in particolare virus). Quando le larve e le pupe sono colpite dal parassita, si accorcia drasticamente la durata di vita delle api invernali: due-tre mesi invece dei normali 5-6.

Con la precocità e il clima mite della primavera del 2011, le api hanno covato in modo intensivo e anticipato; ciò ha permesso alla varroa di moltiplicarsi rapidamente e di avere quasi 3-4 settimane di anticipo rispetto agli anni precedenti. L'autunno, anch'esso particolarmente clemente, ha poi favorito nuove infestazioni, con il trasferimento della varroa da una colonia ad un'altra tramite la deriva di api o il saccheggio tra colonie, spiega l'UFAG.

ATS

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