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GRIGIONITravolse e uccise Larissa. L'uomo torna a processo per evitare il carcere

26.10.21 - 17:52
Nel 2017 il frontale costato la vita a una 27enne. Condannato, l'automobilista non aveva accettato la sentenza
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Travolse e uccise Larissa. L'uomo torna a processo per evitare il carcere
Nel 2017 il frontale costato la vita a una 27enne. Condannato, l'automobilista non aveva accettato la sentenza
L'uomo torna oggi alla sbarra. Tutte le prove, però, sono contro di lui. La famiglia della vittima: «Non ha mai mostrato pentimento»

COIRA - La cuoca Larissa Caviezel stava andando al lavoro in sella al suo scooter quando Luca M.* la travolse con la sua Audi. L'automobilista 41enne si era reso protagonista di una serie di manovre pericolose e stava cercando di superare due vetture quando, quella mattina del 2017, si scontrò frontalmente con la 27enne che guidava nel senso opposto.

Quel sorpasso a Domat/Ems (GR) costò la vita alla ragazza, che morì sul colpo dopo un volo di una quarantina di metri. Il 41enne, nel 2019, è stato condannato a sei anni per omicidio intenzionale con dolo eventuale. Ma si è opposto alla sentenza. Oggi, si terrà l'udienza d'appello presso il Tribunale cantonale dei Grigioni.

«C'è ancora un vuoto enorme nella nostra famiglia» - Per la famiglia di Larissa, è particolarmente difficile tornare davanti al giudice. «Era una persona così calorosa, il fulcro della famiglia. È stata strappata dalla vita in un modo assurdo», racconta al Blick la sorella della vittima. I familiari della defunta 27enne avevano accettato la condanna. «Non si può però parlare di giustizia. Niente potrà restituirci Larissa» commenta ancora la consanguinea.

I pronostici, intanto, sono tutti contro l'automobilista, reo di aver guidato in modo sconsiderato, con un livello di THC nel sangue molto elevato. Insomma, era "fatto" al momento dell'incidente.

L'imputato ha cercato di giustificare davanti alla polizia il suo stile di guida. Prima dello schianto, la visibilità sulla strada cantonale tra Coira e Domat/Ems era di soli 50 metri. E sebbene due veicoli gli si parassero davanti, M. aveva iniziato a sorpassare, accelerando fino a 115 km/h.

Così non è riuscito a vedere lo scooter della giovane. La sua Audi Q5 l'ha letteralmente travolto. L'uomo ha attribuito la colpa alla scooterista, sostenendo che stava guidando senza aver acceso le luci. Un soccorritore tuttavia ha confermato il contrario. Anche il rapporto della scientifica ha stabilito che la giovane donna stava percorrendo la strada correttamente.

Secondo la famiglia di Larissa, in questi anni non c'è stata traccia di pentimento in Luca M.: «Ancora non si assume alcuna responsabilità per quello che ha fatto».

Il desiderio dei familiari è chiaro: «Vogliamo che venga finalmente rinchiuso!». L'automobilista, infatti, è ancora a piede libero. «Fortunatamente non l'abbiamo mai incontrato, o il nostro dolore sarebbe ritornato a galla».

Al Blick, prima dell'udienza, il 41enne aveva dichiarato: «Non sono un mostro. Mi dispiace molto per i parenti».

*Nome modificato

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