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SVIZZERALe cifre dell'Ufsp parlano chiaro: sono molti i non vaccinati ricoverati nelle cure intense per Covid-19

20.09.21 - 23:00
Tra il 19 luglio e il 15 agosto erano l'89% del totale. C'è preoccupazione per i tanti giovani malati
20min/Marvin Ancian
L'Ufficio federale della sanità pubblica ha fornito alcuni dati dei ricoveri nei reparti per cure intense.
L'Ufficio federale della sanità pubblica ha fornito alcuni dati dei ricoveri nei reparti per cure intense.
Fonte 20min / Bettina Zanni e Pascal Michel
Le cifre dell'Ufsp parlano chiaro: sono molti i non vaccinati ricoverati nelle cure intense per Covid-19
Tra il 19 luglio e il 15 agosto erano l'89% del totale. C'è preoccupazione per i tanti giovani malati

ZURIGO - Non aveva ricevuto il vaccino anti-coronavirus una percentuale molto elevata dei ricoverati per Covid-19 nei reparti di cure intense svizzeri, tra la metà di luglio e quella di agosto.

Le cifre - Lo confermano dati esclusivi dell'Ufficio federale della sanità (Ufsp) pubblicati da 20 Minuten. I dati prendono in esame i ricoveri di 21 ospedali su scala nazionale (nell'ambito di un programma di sorveglianza denominato Sentinel), nel periodo compreso tra il 19 luglio e il 15 agosto. In quel momento 44 persone erano ricoverate nei reparti di terapia intensiva: cinque di esse erano completamente vaccinate al momento della degenza in ospedale, mentre il restante 89% (ovvero 39 persone) non si era sottoposta all'immunizzazione contro il coronavirus.

Il confronto per età - I dati - che, precisa 20 Minuten, riguardano casi "chiusi", ovvero di pazienti che sono deceduti oppure sono guariti - vanno a smentire uno degli argomenti sovente ripetuti da scettici e negazionisti del virus: che nei reparti di cure intense ci sono in maggioranza anziani. Le cifre dell'Ufsp parlano di un 22% complessivo di età compresa tra gli 0 e i 39 anni (2% nella fascia 0-19 e 20% in quella 20-39). La percentuale era identica (34%) sia tra i 40-59enni che tra i 60-79enni, mentre il 9% aveva dagli 80 anni in su.

Preoccupazione per i giovani - Michele Genoni, presidente dell'associazione degli specialisti medici invasivi e acuti (Fmch), spiega che «ancora oggi, nelle unità di cure intense trattiamo principalmente pazienti non vaccinati affetti da Covid-19». Le cifre diffuse dalle autorità federali mostrano che la vaccinazione funziona nella prevenzione dei casi gravi della malattia. A preoccupare Genoni sono i tanti giovani malati. «La maggior parte di loro era molto sana prima del Covid e ora sono attaccati ai respiratori». Le cifre nelle terapie intensive sono attualmente stagnanti, ma a un livello elevato. «Speriamo davvero che la situazione negli ospedali si attenui presto».

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