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LUCERNALe sottrasse diversi milioni, condannata una guaritrice

21.09.21 - 00:00
Una 66enne di Glarona è stata ritenuta colpevole di una lunga serie di reati, tra cui l'appropriazione indebita.
Keystone
Fonte ats
Le sottrasse diversi milioni, condannata una guaritrice
Una 66enne di Glarona è stata ritenuta colpevole di una lunga serie di reati, tra cui l'appropriazione indebita.
La santona sfruttò le debolezze di una donna benestante che stava attraversando un periodo difficile. La convinse a partecipare a un corso e iniziò a spingere per delle donazioni.

LUCERNA - Una guaritrice residente nel cantone di Glarona è stata condannata oggi a 34 mesi di prigione, di cui 10 da scontare, per aver frodato una sua cliente. La 66enne è stata riconosciuta colpevole, tra le altre cose, anche di appropriazione indebita.

Tutto è iniziato nel 2010 a una fiera esoterica a Zurigo, quando l'imputata ha incontrato una donna di famiglia benestante che stava attraversando una fase difficile. È riuscita a convincerla a partecipare a un corso che stava organizzando. La guaritrice ha esercitato pressioni sulla vittima che, secondo l'accusa, hanno le caratteristiche tipiche delle sette: isolamento dall'ambiente familiare, ordine gerarchico e molte discussioni riguardo al denaro.

La vittima è stata indotta a donare diversi milioni di franchi a una fondazione della guaritrice per la costruzione di un centro d'incontro nel cantone di Glarona. Ha poi versato altri 1,5 milioni di franchi per comprare una casa. Il denaro doveva essere restituito entro due anni.

L'acquisto della casa non è mai avvenuto e il denaro elargito alla fondazione è stato trasferito sul conto personale della guaritrice. Nel giro di due anni l'imputata ha speso l'intera somma.

Secondo l'accusa, la guaritrice voleva arricchirsi approfittando della personalità instabile e dell'inesperienza della sua vittima. L'imputata ha affermato invece che aveva l'intenzione di restituire il denaro.

Il tribunale penale del cantone di Lucerna l'ha giudicata colpevole di appropriazione indebita, amministrazione infedele, frode e falsità in documenti. Il pubblico ministero aveva richiesto due anni e mezzo di prigione, di cui sei mesi sospesi.

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