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I test salivari di massa nelle scuole suscitano accese critiche

SVIZZERAI test salivari di massa nelle scuole suscitano accese critiche

03.09.21 - 08:10
C'è chi arriva a temere che possano provocare danni psicologici agli allievi
20min/Taddeo Cerletti
I test salivari anti-coronavirus stanno incontrando forti resistenze in molti istituti della Svizzera tedesca.
I test salivari anti-coronavirus stanno incontrando forti resistenze in molti istituti della Svizzera tedesca.
Fonte 20 Minuten / Noah Knüsel, Michelle Muff, Claudia Blumer
I test salivari di massa nelle scuole suscitano accese critiche
C'è chi arriva a temere che possano provocare danni psicologici agli allievi

BERNA - Con il ritorno sui banchi di scuola i test salivari di massa anti-coronavirus sono entrati a far parte della routine di molti allievi svizzeri. Ma non si tratta sempre di una procedura gradita: in alcuni istituti, meno della metà degli studenti si sottopone alla prova settimanale su base volontaria.

Adesione a macchia di leopardo - 20 Minuten cita l'esempio della scuola secondaria di un comune rurale del canton Lucerna: «Nell'ultimo test di massa, il 40% ha fornito un campione di saliva» ha spiegato il direttore. A Lenzburg (AG) partecipa un numero diverso di alunni a seconda dell'età: «Nella scuola secondaria, è al massimo la metà della classe» aggiunge il responsabile dell'istituto. La partecipazione appare a macchia di leopardo anche consultando i dati forniti dai vari Cantoni: si passa dal 75% lucernese al 66% circa di Berna; a Obvaldo la percentuale oscilla tra il 60 e l'80%, mentre a Svitto la media è del 56%. Ma ci sono comuni delle aree rurali dove i numeri precipitano fino al 13%. Niente dati sulla partecipazione, invece, ad Argovia e Zurigo.

La minoranza rumorosa - Quella fetta di popolazione che ha a che fare con il mondo della scuola appare spaccata in due. C'è chi sostiene convintamente la vaccinazione e le misure anti-contagio e chi, anche se magari non del tutto persuaso, aderisce alla campagna di test. Molti genitori temono infatti una riduzione del salario in caso di quarantena provocata dalla positività dei propri figli, ha aggiunto il direttore argoviese. Il quale aggiunge: «Ma c'è anche una forte minoranza che si fa sentire. Si tratta di persone assolutamente contrarie a qualsiasi misura».

Il timore di danni psicologici - La direttrice della scuola dei distretti di Altstadt e Töss a Winterthur ha raccontato sempre a 20 Minuten di essersi scontrata con l'opposizione di alcuni genitori: «Qualcuno ha detto, per esempio, che volevo avvelenare i bambini». Difficile capire il motivo di tale accesa contrarietà, per lei: «Sono solo test salivari, l'integrità fisica non ne risente». Posizione comprensibilissima, invece, per Michael Bubendorf dell'associazione “Amici della costituzione": «È sbagliato esporre i bambini allo stress del test su base settimanale e trasmettere loro che fonti d'infezione altamente contagiose che camminano». Bubendorf teme possibili danni psicologici per gli scolari a causa dei test di massa: «Questo deve essere prevenuto - anche se l'integrità fisica è preservata durante i test, bisogna prestare attenzione alla salute mentale».

I test di massa sono una delle misure messe in atto per prevenire la formazione di focolai nelle scuole. Alcuni cantoni hanno disposto l'obbligo di mascherina, come Sciaffusa, Argovia e Ticino - dove, com'è noto, il dispositivo di protezione potrebbe diventare presto facoltativo.

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