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VAUDDodici anni di carcere per aver sgozzato un compagno di bevute

02.07.21 - 15:05
L'uomo, un somalo, aveva già aggredito altri conoscenti in passato. È pure già finito in prigione.
Depositphotos (willeecole)
Fonte ATS
Dodici anni di carcere per aver sgozzato un compagno di bevute
L'uomo, un somalo, aveva già aggredito altri conoscenti in passato. È pure già finito in prigione.

LOSANNA - Il tribunale distrettuale penale di Losanna ha condannato oggi un cittadino somalo a 12 anni di prigione per omicidio. Una notte del 2017, ubriaco, aveva sgozzato un amico nigeriano con un coccio di bottiglia fuori da un locale notturno della galleria Saint-François, nel centro del capoluogo vodese.

Il 42enne, arrivato in Svizzera nel 2013 come richiedente asilo e ora in possesso di un permesso F (persone ammesse provvisoriamente), è stato ritenuto colpevole anche di lesioni semplici e di violazioni alla legge federale sugli stupefacenti. Il somalo ha già scontato 1513 giorni di detenzione preventiva. Alla fine della pena sarà espulso verso il suo paese d'origine per 15 anni.

Il pubblico ministero, che aveva chiesto 14 anni di reclusione, non sa ancora se farà appello. Per contro la difesa ha già annunciato il ricorso. Aveva chiesto l'assoluzione per l'accusa di omicidio, adducendo che non c'era stato alcun atto volontario di aggressione da parte del suo cliente. A suo parere gli elementi del dossier e persino i testimoni contraddicono la visione di un regolamento di conti tra delinquenti e di un atto deliberato.

Secondo gli esperti, l'autore soffre di una dipendenza da alcol, marijuana e cocaina. La perizia psichiatrica ha anche evidenziato che il somalo soffre di stress post-traumatico legato alla guerra civile nel suo paese d'origine. Tutto ciò è stato preso in considerazione dai giudici per emettere il verdetto.

Il 14 maggio del 2017, l'imputato e la sua vittima avevano avuto un'accesa discussione per un motivo indeterminato. L'alterco era stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza della Galleria Saint-François. A un certo punto il nigeriano aveva gettato a terra il compagno di bevute, parecchio ubriaco, e la bottiglia che il somalo aveva in mano si è rotta. Una volta rialzatosi si era servito di un coccio di vetro per colpire alla gola al suo avversario. La carotide aveva subito un taglio di 1,6 cm. Il nigeriano era crollato a terra ed era morto qualche ora dopo all'ospedale universitario (CHUV).

Le riprese mostrano anche l'aggressore che, dopo il fattaccio, accennava alcuni passi di danza e fumava una sigaretta sul posto, dicendo: "Glielo avevo detto, glielo avevo detto". La polizia lo aveva arrestato poco dopo.

Non era la prima bagarre nota del somalo. Nel 2015, aveva già ferito con una bottiglia rotta un conoscente alla Place du Tunnel, sempre presso la città vecchia. E nel 2016 aveva picchiato violentemente un connazionale sulla spianata di Montbenon, poco sopra la stazione.

Nel 2017, si era anche opposto agli agenti di polizia durante l'arresto di una terza persona. Infine, tra il 2013 e il 2017, aveva agito come intermediario in vari spacci di cocaina e marijuana. Per finire, faceva uso di droghe e faceva a botte anche in prigione.

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