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GINEVRACondannati due agenti "pirati della strada"

04.06.21 - 12:36
La pena decisa è stata di 18 mesi con la condizionale
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Condannati due agenti "pirati della strada"
La pena decisa è stata di 18 mesi con la condizionale
In una notte di maggio del 2020 avevano fatto una corsa al volante di auto civette, finita con una collisione che avevano tentato di dissimulare ai loro superiori.

GINEVRA - Due poliziotti ginevrini sono stati condannati oggi a 18 mesi di prigione con la condizionale per violazione intenzionale delle norme elementari della circolazione stradale.

In una notte di maggio del 2020 avevano fatto una corsa al volante di auto civette, finita con una collisione che avevano tentato di dissimulare ai loro superiori gerarchici.

I due agenti, comparsi oggi davanti al Tribunale di polizia di Ginevra con una procedura semplificata, hanno riconosciuto i fatti e sono giunti a un patteggiamento con il procuratore generale Olivier Jornot. Quest'ultimo ha fissato la pena e gli imputati l'hanno accettata.

I fatti si erano verificati il primo maggio del 2020, nel cuore della notte. I due poliziotti erano partiti dal comando di polizia ciascuno al volante di un'auto civetta. Il più giovane, di 32 anni, trasportava due colleghe, mentre il più anziano, un ispettore 47enne della polizia giudiziaria, aveva un passeggero con lui.

Con sirene e lampeggianti - I due imputati si erano poi lanciati in un inseguimento ad alta velocità, cumulando le infrazioni alla circolazione stradale: entrambi erano sfrecciati a oltre 120 km/h in una zona urbana, avevano invaso la corsia degli autobus, "bruciato" un semaforo rosso, azionando sirene e lampeggianti. All'uscita dell'autostrada di Perly, le due vetture si erano pure urtate.

I due agenti avevano poi proseguito il viaggio durante un'ora prima di cancellare i dati recenti registrati sui loro veicoli. Avevano infine avvertito il commissario di servizio, nascondendogli però le circostanze reali dell'incidente e minimizzando i fatti. La verità era comunque venuta a galla.

Il più giovane degli imputati ha poi lasciato la polizia e cambiato professione. Il suo collega più anziano è stato oggetto di un procedimento e ha dovuto trovare un altro posto in seno all'amministrazione.

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