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BERNAUccise i genitori: chiesti 20 anni di carcere

17.11.20 - 18:46
Nel novembre del 2017 un 27enne colpì ripetutamente il padre 65enne e la madre 61enne con un manubrio.
Keystone
La villetta in cui avvennero i fatti.
La villetta in cui avvennero i fatti.
Fonte ats
Uccise i genitori: chiesti 20 anni di carcere
Nel novembre del 2017 un 27enne colpì ripetutamente il padre 65enne e la madre 61enne con un manubrio.
L'accusa per il giovane è quella di assassinio: «Ha agito con incredibile aggressività e violenza, a sangue freddo e senza un apparente motivo».

BERNA - Il giovane che nel novembre 2017 aveva ucciso i suoi genitori a Suberg (BE) deve scontare 20 anni di carcere. È la richiesta di pena presentata oggi a Bienne (BE) dal Ministero pubblico davanti al Tribunale regionale del Giura bernese-Seeland. L'accusa è di doppio assassinio. Per la difesa, che chiede cinque anni e otto mesi, si è invece trattato di omicidio passionale. La sentenza è attesa per giovedì.

L'ormai 27enne ha agito con «incredibile aggressività e violenza, a sangue freddo e senza un apparente motivo», ha sottolineato la procura. Anche se c'era un certo attrito in famiglia perché era disoccupato, questo da solo non rappresenta un motivo sufficiente per un atto così brutale, è stato aggiunto.

Secondo l'accusa, anche se l'imputato ha confessato il crimine, ha fornito informazioni molto contraddittorie per essere scagionato. Ha per esempio affermato che il padre e la madre «avevano litigato», lui aveva voluto proteggere sua madre, si era «fatto prendere dal panico» e si era scontrato con suo padre. Ma il ministero pubblico ha affermato di non credere a questa versione: «L'imputato non vuole dire cosa è successo esattamente».

La procura ha inoltre aggiunto che il giovane ha finto un furto con scasso dopo il crimine per sviare le indagini. Dopo l'assassinio, si era fatto una doccia ed era uscito a cena con la sua ragazza. Quest'ultima ha affermato in tribunale che quella sera il suo compagno «non era molto diverso dal solito».

La difesa dà una lettura completamente diversa dei fatti. Il giovane era andato nel panico durante una lite fra i genitori, in cui la madre, con la quale aveva un rapporto molto stretto, era rimasta ferita. Voleva aiutarla ma è stato trattenuto dal padre. A quel punto lo ha colpito con un manubrio, che era alla sua portata e la situazione è degenerata. Secondo la legale del 27enne, l'uccisione non era pianificata e si tratterebbe pertanto di un omicidio passionale, punibile con cinque anni e otto mesi di reclusione.

I cadaveri dell'uomo di 65 anni e della donna di 61, entrambi di nazionalità svizzera, erano stati trovati nella loro casa unifamiliare nelle prime ore del 15 novembre 2017. Dopo averli colpiti ripetutamente con un corpo contundente, il figlio, allora 24enne, aveva lasciato l'abitazione ma vi era tornato nella notte e aveva avvertito la polizia, senza precisare che era stato lui a commettere il crimine.

Sul posto gli agenti avevano subito concentrato i sospetti sul figlio, il cui arresto - senza indicazione tuttavia del grado di parentela - era stato annunciato il giorno dopo. Posto in detenzione preventiva il giovane aveva confessato.

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