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VAUDIl canton Vaud corre ai ripari: «Discoteche chiuse e mascherina anche in chiesa»

15.09.20 - 12:00
L'incidenza di casi di Covid, qui, è la più alta in Svizzera: 197,5 casi ogni 100mila abitanti.
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Il canton Vaud corre ai ripari: «Discoteche chiuse e mascherina anche in chiesa»
L'incidenza di casi di Covid, qui, è la più alta in Svizzera: 197,5 casi ogni 100mila abitanti.
La presidente del Governo vodese: «Ognuno si assuma le proprie responsabilità. Come abbiamo fatto in primavera»

LOSANNA - Nel Canton Vaud le infezioni da coronavirus sono aumentate. Insieme a Zurigo e Ginevra, è uno dei cantoni maggiormente colpiti. Per fare un esempio, venerdì, quando l'UFSP ha segnalato 528 nuovi contagi, 208 si trovavano nel cantone della Svizzera occidentale.

Qui, nelle ultime due settimane, un totale di 1.578 persone sono state infettate dal virus. Un numero molto più alto rispetto a Zurigo e Ginevra. In termini di incidenza, il canton Vaud è ora in testa con un preoccupante dato: 197,5 casi ogni 100mila casi.

Attualmente, dall'8 luglio, il cantone ha introdotto l'obbligo della mascherina nei negozi, ma solo con più di 10 persone al suo interno. Altrimenti valgono le stesse regole del resto della Svizzera: quarantena al rientro dalle zone a rischio, obbligo di mascherina sui trasporti pubblici, distanza e norme igieniche.

«Con il lockdown e le misure di distanziamento sociale è stato possibile contenere la pandemia in primavera - ha sottolineato oggi, in conferenza stampa, la presidente del governo vodese Nuria Gorrite -. Le restrizioni sono state successivamente allentate. Ciò ha portato a una nuova crescita del numero di casi». «Dobbiamo tenere d'occhio la realtà - ha quindi aggiunto -. I ricoveri sono di nuovo in aumento nel Canton Vaud e anche gli anziani sono sempre più colpiti».

Nessun secondo blocco - Gorrite rifiuta di pensare a un nuovo lockdown. «Non vogliamo seguire l'esempio di Israele - ha aggiunto la socialista -. Ma non si può negare che il nostro sia il cantone più colpito».

Nuove misure - Da giovedì, dunque, arriveranno nuove misure: saranno chiuse tutte le discoteche e sarà obbligatoria la mascherina in tutti gli spazi pubblici chiusi (comprese chiese e supermercati).

Le misure si applicheranno fino alla fine della pausa autunnale in ottobre.

«Responsabilità individuale» - Gorrite lancia un appello ai cittadini affinché si assumano le proprie responsabilità, cosa che ha funzionato bene in primavera.

Aumentano i ricoveri - Il canton Vaud ha aumentato notevolmente il volume dei test nelle ultime settimane. E, nello stesso periodo, è aumentato di conseguenza il tasso di positività. Ieri erano 33 le persone ricoverate in ospedale, più del triplo rispetto al 14 agosto.

La consigliera di Stato a capo del DSAS, Rebecca Ruiz, spiega: «I numeri mostrano chiaramente che le infezioni sono in aumento. La strategia del Cantone è sempre stata quella di proteggere in particolare le persone vulnerabili, così come il sistema sanitario: non sovraccaricandolo. Ma i numeri stanno per cambiare».

Ciò che preoccupa il governo vodese è che la fascia di età superiore ai 65 anni è sempre più colpita. «I nostri ospedali sono pieni», afferma Ruiz. «Molto presto potremmo trovarci di fronte a un'emergenza sanitaria»

Nove morti nelle strutture di assistenza - Anche per le case di cura le cose non si stanno mettendo bene. Residenti positivi al Covid sono stati trovati 7 strutture su 133. Un terzo dei 27 casi è asintomatico, ma dal 17 agosto sono 9 le vittime della pandemia.

«2000 persone in quarantena sono tante» - Philippe Leuba, capo del dipartimento di economia, giustifica il piano del governo vodese: «La prima preoccupazione è la salute delle persone. La seconda è l'economia». Sono stati compiute delle indagini, quindi, per capire dove le persone incontrano maggiori probabilità di essere contagiate: da un lato, nei locali aperti la notte, dall'altro, alle feste private. Per questo motivo, il governo ha deciso di limitare queste attività. «È estremamente importante prevenire un secondo blocco», ha concluso Leuba. «Avere 2000 persone in quarantena non è rassicurante».

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