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BERNACoronavirus: 52 nuovi casi in Svizzera

25.06.20 - 11:18
Si nota al momento un aumento soprattutto nelle persone provenienti dalla Serbia
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Fonte ats
Coronavirus: 52 nuovi casi in Svizzera
Si nota al momento un aumento soprattutto nelle persone provenienti dalla Serbia
Le precisazioni sono state fatte durante l'odierna conferenza stampa a Berna

BERNA - Sono 52 i casi di Covid-19 confermati nelle ultime 24 ore in Svizzera e nel Liechtenstein. Lo ha indicato oggi l'Ufficio federale di sanità pubblica (UFSP) in una conferenza stampa a Berna.

I casi sono distribuiti in tutta la Svizzera. Diversi sono casi "importati" e si nota al momento un aumento soprattutto nelle persone provenienti dalla Serbia, dove la situazione epidemiologica è poco chiara al momento, ha precisato Stefan Kuster, nuovo capo della divisione Malattie trasmissibili dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). 

Secondo Kuster, la tendenza all'aumento di positivi registrata da alcuni giorni non è del tutto inaspettata dopo i recenti allentamenti. 

Allo stato attuale, è sempre più importante fare affidamento sulla tracciabilità dei contatti e sull'app Swiss Covid. Anche i test sistematici sono essenziali. 10.000 persone sono state testate solo nella giornata di mercoledì.

In tutta la Svizzera, 160 persone sono in isolamento, altre 715 in quarantena, afferma Kuster. Ad oggi abbiamo dunque 31'428 persone risultate positive al nuovo coronavirus. Restano 1682, invece, le vittime (nessuna nelle ultime 24 ore).

Ancora poche mascherine - Angela Schwab, dell'Ufficio federale della protezione della popolazione, ha preso parola per parlare del monitoraggio dell'applicazione delle norme di protezione. Da recenti controlli è emerso che la mobilità è tornata ai livelli normali, nonostante le persone stiano usando meno i trasporti pubblici.

Le misure a tutela dei dipendenti e degli utenti sarebbero ben attuate nel trasporto pubblico. Tuttavia, la mascherina risulta essere ancora un'eccezione. Le distanze non possono più essere mantenute, specialmente durante le ore di punta. E solo lo 0-5% dei passeggeri su autobus e tram e il 6-20% dei macchinisti indossano una mascherina.

300mila download dell'app - Sang-Il Kim, dell'Ufficio federale della sanità pubblica, ha parlato quindi dell'app: «Per prima cosa bisogna scaricarla e attivarla». Se un utente risulta positivo, inizia il tracciamento dei contatti.

Alla persona viene chiesto se sta utilizzando l'app. In tal caso, viene generato il codice di attivazione. Anche il medico che ha effettuato il test dovrebbe essere in grado di farlo in futuro». Se l'utente acconsente all'inserimento del codice, verranno avvisate le persone con l'app che sono rimaste più di 15 minuti più vicine alla persona infetta.

Chiunque venga avvisato riceverà un messaggio sull'app. Gli verrà quindi chiesto di chiamare l'infoline. «Riteniamo che le domande più importanti possano essere poste e risolte già qui», spiega Kim. A seconda della situazione, l'infoline può fornire consigli su come contattare il servizio medico cantonale, e gestire le eventuali quarantene.

Sono oltre 150.000 le nuove installazioni dell'app registrate da mezzanotte. Circa 300.000 persone in Svizzera utilizzano l'app Swiss Covid.

Quarantena dà diritto a indennità - A chi verrà ordinato di mettersi in quarantena spetterà l'indennità di perdita di guadagno per il coronavirus. Ciò invece non vale per le persone che, ricevuta una notifica, optano per un isolamento volontario, senza che gli sia stato imposto da un'autorità o da un medico.

Ieri, nel corso della conferenza stampa del governo, il ministro della sanità Alain Berset non si è sbilanciato sul livello di diffusione necessario per ottenere risultati: "Non sappiamo quanti download servano per rendere l'app utile ed efficace". Il consigliere federale ha invece sottolineato con soddisfazione che le prove effettuate nelle scorse settimane hanno avuto feedback positivi. I test, in particolare incentrati su sicurezza e usabilità, sono cominciati il 28 maggio e non hanno rilevato criticità o problemi sistemici.

Marcel Salathé, professore di epidemiologia al Politecnico federale di Losanna e responsabile del gruppo di esperti 'Digital epidemiology' ha ribadito che il virus è ancora molto attivo: lo scopo ora è quello di mantenere sotto al valore 1 l'indice Rt che segnala il tasso di contagiosità dopo l'applicazione delle misure atte a contenere il diffondersi della malattia.

È quindi il momento delle domande dei giornalisti.

E subito si chiedono informazioni su dati sensibili e la possibilità che l'app venga hackerata. «Abbiamo esaminato da vicino le potenziali lacune nel sistema. Queste sono semplicemente "tecnologiche", ma non sono a conoscenza di un attacco da parte di hacker durante la fase di test», assicura Kim. Sulla possibilità di rilevare un attacco in tempo reale aggiunge: «Poiché tutto è archiviato localmente, non abbiamo modo di determinarlo rapidamente. Ma la privacy è protetta».

Anche il Bluetooth attivato non costituisce un rischio per la sicurezza. «Vi potrebbero essere lacune nell'interfaccia Bluetooth. Ma ciò non dipende dalla nostra app, ma dal Bluetooth stesso».

Anche chi ha già contratto il virus è invitato a scaricare l'app. Questo in quanto non si ha ancora la certezza assoluta dell'immunità una volta sviluppati gli anticorpi. 

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